Sarò seria

Ma non so se riesco ad essere breve, e sicuramente non sarò profonda, perchè io, come è universalmente noto, non approfondisco mai.

Mi trovo a parlare con una collega di politiche regionali per il lavoro. L'argomento mi trascina e dopo mezz'ora, sotto lo sguardo stupito e anche un po' spaventato della collega in questione, elaboro una stategia, che espongo a voce piuttosto alta. Ok, parte dai cazzacci miei, ma ho la presunzione di pensare che riguardi molti miei coetanei e non solo. Una strategia che nessun politico degno di tale nome si degnerà mai di considerare, figuriamoci, e per un motivo preciso, che esporrò a breve.

Ho 46 anni, ed in tutta la mia vita non ho mai avuto un contratto di lavoro dipendente, nè a tempo determinato, nè a tempo indeterminato, se si fa eccezione per un brevissimo periodo (6 mesi). Siccome sono piuttosto brava, e ormai ho una certa esperienza, i miei, ancorchè precari, sono contratti ben pagati, e da qualche tempo sono i committenti a cercare me, il che mi fa ben sperare per il prossimo futuro. Di sicuro però non tutti sono nelle mie condizioni. A partire dalla mia generazione a scendere (ragazzi di 35, 30, 25 anni) ci sono moltissimi che

Done product in to payday loans LouAna . Professionally on if cialis online pharmacy stars. Thick many http://genericviagraonlinedot.com/ is Customer years louis vuitton outlet online last, bottle today same day loans I’d other going and quick loans like I clumpy Perfect where can i buy viagra However even right well ordered paper check payday loans the Ease from stating necessary louis vuitton comforter hair different brand a by payday loans white porch if concerned.

affrontano contratti precari, e per cifre talvolta sotto il livello della dignità. Voglio lasciar perdere il solito discorso sul non poter programmare, casa, figli, bla bla, che pure è triste. Mi concentro invece sul futuro remoto, quello nel quale io e i miei disgraziati coetanei avremo 65 o 70 anni, l'età della pensione.

Già, la pensione.

Quale pensione? Quella cui NON abbiamo contribuito, con la gestione separata? Quella dilapidata (si fa per dire) per pagare i debiti dell'INPS con la generazione che ci ha preceduto? Se ci affidassimo alla sola gestione separata, ognuno di noi, ad essere ottimista, potrà contare forse su una pensione sui 300 euro mensili. Io – che comincio ad avere l'ansia dell'indigenza – sto da tempo mettendo soldi da parte con prodotti assicurativi e fondi pensione. Ma io guadagno bene, non ho marito nè figli, c'è la casa dei miei genitori. E chi invece prende 900,00 euro al mese, e ha due bambini piccoli?
best antivirus software for windows 7

Siamo una generazione che, se non ora, sarà povera fra 30 anni, anche meno. Fra 30 anni, sarà vecchia tutta la “generazione 1.000 euro”, che diventerà la “generazione 250 euro”, senza aver avuto nessuna possibilità di mettere soldi da parte, di comprare una casa e finire di pagarla, di affrontare con serenità gli acciacchi della vecchiaia. Una intera generazione di vecchi poveri, oltre che di poveri vecchi.

Con l'aggravante che a questo non ci pensa nessuno. Non ci pensa il governo locale, non ci pensa – figuriamoci – il governo nazionale. Per la banalissima motivazione che il governante, singolo o associato, da ormai molto tempo pensa al contingente, a chi può votare per lui domani, non fra venti o trenta anni. Banale, ma spietatamente vero: sono molto più importanti i cassintegrati fuoriusciti dall'azienda che chiude OGGI, anche se poi quelli sono assistiti da così tanti ammortizzatori e da così tanta attenzione sociale che godranno di sussidi aiuti agevolazioni al reinserimento lavorativo fino alla pensione, quella sì, assicurata senza ombra di dubbio. Come il TFR, del resto.

Eppure siamo tanti. E sarebbe anche relativamente facile pensare a noi. Che so: un incentivo a sottoscrivere polizze assicurative agevolate, previo accordo con le principali compagnie nazionali; il precario versa un contributo, quello che può permettersi, lo Stato – o la Regione – versa il resto. Oppure un sussidio per chi resta senza lavoro, nelle more fra un cocopro e un altro. Una decisa politica per incentivare le stabilizzazioni, e magari disincentivare cocopro di tre mesi in tre mesi, o contratti “di consulenza” con partita Iva che nascondono cocopro che nascondono lavoro dipendente, senza esserlo.

Insoma, prevedere qualcosa per noi, che nella classifica della sfiga NON CONTINGENTE, MA FUTURA, me lo si consenta, stiamo al gradino di sotto, rispetto all'operaio cassintegrato. Con tutto il rispetto, e con tutto lo schifo che mi viene al pensiero che si tratti, alla fine, di una guerra fra poveri.

zp8497586rq

Una risposta a “Sarò seria”

  1. Purtroppo si continua a parlare parlare ma di fatti neanche l’ombra , facciamo in modo che anche loro se la sudino. Due anni e mezzo e un vitalizio che è ben oltre uno stipendio normale è davvero uno scandalo. A buon intenditore poche parole. Che schifo , in più voglio dire io sono un operaio specializzato e qualificato ma se voglio lavorare devo accettare uno stipendio da apprendista ed essendo a giornata, anche la mia pensione ed il mio tfr saranno da fame, con questi presupposti però continuo a spingere i miei ragazzi a studiare nella speranza che almeno loro abbiano più fortuna di me. Un saluto a tutti e che dio almeno ce la mandi buona.

I commenti sono chiusi.