Il secondo grande filone della mia rete preferita: un vi-faccio-vedere-come-su-fa più diretto, e quindi più umiliante. Insomma, preparatevi, con certe trasmissioni, a sentirvi delle perfette imbecilli con due mani sinistre, ovvero stavolta il “non ce la farò mai” che a Nightmare Kitchen pronuncia il pizzaiolo di Springfield (IL) stavolta uscirà dalla vostra boccuccia santa.
Clio MakeUp: una bella ragazzotta formosa con una deliziosa erre scivolata vi insegna a truccarvi. Sembra facile, detto così. Ma, sarà che io mi trucco pochissimo e ho pochissima dimestichezza con la terminologia tecnica, già al secondo passaggio sono in difficoltà. Che sarà mai un primer? e i glitter, li posso mettere sugli occhi? perchè lei chiama con tre nomi diversi cose che a vederle sembrano identiche? mentre cerco di prendere nota delle dimensioni del pennello che serve a stendere la cipria sulla faccia, lei è già al rossetto (come si chiamava quel prodotto verdastro?). “E adesso prendiamo un eyeliner viola” Viola? ma sei sicura? E come potrò mai fare quella righetta proprio sotto l'occhio, visto che l'ultima volta che ci ho provato me lo stavo cavando, l'occhio? Insomma, sono certissima che se pure avessi tutti gli strumenti (e non sono sicura basterebbe la mia camera da letto, a contenerli) e ci provassi, dopo sembrerei Sbirulino truccato da una truccatrice ubriaca.
Anche in questo caso, la penitenza non manca: prima di truccarti, Clio vuole “vedere la tua borsetta dei trucchi” (borsetta? io non ce l'ho, una borsetta dei trucchi) e anche lei ti butta via un po' di roba impiastricciata, vecchia, di colori orribili (ma che cazzo ci tenevi, in quella borsetta dei trucchi?). Però con modi più garbati di Tabatha.
Buddy Valastro e le sue torte: Buddy è un pasticciere americano con una vaga somiglianza con il capofamiglia dei Soprano, o comunque con lo stereotipo dell'americano di orgine italiana: massiccio, coi capelli neri imbrillantinati. E quindi niente è normale nella sua pasticceria: tutto è enorme, gigantesco, fuori ordinanza e misura. Da Buddy, che lavora con tutta la sua famiglia (e qui il parallelismo coi Soprano diventa più evidente) va gente con richieste assurde, che qualunque pasticciere italiano chiamerebbe la neuro: una torta a forma di camion dell'immondizia (con tanto di immondizia dolce), una torta a forma di autolavaggio, una a forma di espositore di salumeria con i salumi e i formaggi dentro (torte a forma di salumi e formaggi, ovviamente). Una torta tempestata di diamanti (veri). Una torta a forma di gigantesco infradito da spiaggia. Ok, mi fermo.
E la cosa più buffa è che io le conosco, le torte americane, ne conosco il sapore, cioè: sono secchissime, annozzano e sono ricoperte di creme disgustosamente dolci e allappose. Vanno masticate per mezz'ora come la Luisona di Stefano Benni e l'effetto agglutinante su denti e mandibole è uguale. Ecco perchè i clienti di Buddy Valastro possono solo mugolare, dopo aver assaggiato fette dell'autolavaggio di pandispagna. Comunque, onore al merito: io con i dolci sono una frana e già fare una margherita di pasta frolla con lo stampino è una impresa superiore alle mie forze. Quindi, indovinate un po'? “Non ce la farei mai”, esatto.
%%anc%%
Paint Your Life: è qui che si giunge all'apoteosi della incapacità dimostrata. Paint Yout Life è una trasmissione nella quale una tizietta magra e graziosa, con la vocina gentile atta a raccontare favole della buonanotte, vestita con una salopette da lavoro bianca fintamente macchiata di colore, prende delle cose e le trasforma in altre cose. Insommma, ricicla: trasforma in lampada le mollette da bucato, restaura comodini trasformandoli in sgabelli, restaura sgabelli trasformandoli in comodini, ridipinge pareti con gli stencil, cose così.
Il primo sentimento è quello della invidia totale. St'avanzo di donna, con lo stesso garbo col quale la immagini aprire un tovagliolo per metterselo sulle ginocchia in una sala da the, avvita, trapana, incolla, intonaca, monta. E tutto senza una sbavatura, senza una linea storta, senza un minimo inconveniente, senza scompigliarsi manco un capello che sia uno. Due minuti e tutto è fermo, incollato, avvitato, scartavetrato, ridipinto, montato alla perfezione. Mi ci vedo, a fare le stesse cose: ci metterei tre giorni e alla fine sembrerebbe che nella stanza è passato l'uragano Kathrina, sarei piena di colla e vernice fino alle orecchie e mi sarei avvitata insieme le ginocchia. Però ho imparato – anche qui – parole nuove: la colla non incolla ma “tira”, le forme di cartone per disegnare figure geometriche si chiamano “dime”, e prima di ritinteggiare un mobile bisogna passare una roba che si chiama “aggrappante”.
Il secondo sentimento – diretta conseguenza del primo – è che spesso le cose che lei ricicla e restaura mi piacevano molto di più com'erano prima. E che mai e poi mai mi metterei appeso al soffitto un lampadario fatto con le mollette da bucato, o con le posate da tavola. A completare il quadro, aiutano la fatina in salopette alcune artigiane che trasformano in gioielli (orribili) qualunque cosa, dalle cialdine del caffè agli auricolari dell'iPod rotti; e un giardiniere iberofono che fa composizioni bislacche, ancorchè – ogni tanto – graziose.
Alla fine le stanze trasformate da Miss Colla a Caldo sembrano pronte ad essere abitate da gente improbabile, tipo Biancaneve e i sette nani, e non da abitanti del XXI secolo.
Ma a noi ci piace così.
LOL 😀
Comunque io voglio la terza puntata con Pazzi per la spesa (ecco come si chiamava, che non mi veniva il nome) e gli altri 🙂
Condivido TUTTO! mi ritrovo nelle tue parole e nei tuoi pensieri alla vista di questi programmi.
Con Clio mi chiedo perchè il fard, abbia cambiato nome..anzi adesso ha più nomi.
Un rossetto adesso come si chiama? L’ho dimenticato…
Aspetto che cresca mia figlia per capirci di più 😉
Per quanto riguarda le torte…Proprio oggi ne ho consegnata una…è piaciuta esternamente, niente di acrobatico in un pupazzo di nome Peppa pig, ho puntato molto sul ripieno, siamo italiani del resto! Il buono delle creme non deve togliercelo nessuno!!!!
Dulcis in fundo Paint your life. La capacità che ha nel rovinare delle cose decenti è davvero ad alti livelli!
Ma a te non sembra che “paint your life” sia la versione per adulti di artattack?
in effetti.. 🙂