Bologna – Arte Fiera, 28 gennaio
Certo è un impatto forte, appena entri sei aggredito visivamente da un uomo di materiale plastico alto 3 metri.
Bellissimo.
Ci sono cose che ho adorato e altre che mi hanno lasciato indifferenti, fino a quelle che mi hanno ripugnato. Il tutto rigorosamente senza capirne una mazza. In teoria è tutta roba che potresti comprare e tenere in salotto, se sei un figuo della madonna. Io ad esempio potrei tenerci
questo, che mi pare mi somigli parecchio e mi risolverebbe il problema della parete vuota dietro al tavolo da pranzo.
Ma sfido chiunque, anche Luca Zingaretti (che il Signore lo abbia sempre in gloria per quel corpo e quella faccia da maschio dominante) e Amanda Sandrelli, vips presenti alla fiera, a tenersi in salotto una roba
così, che è bellissima e di enorme impatto ma forse meglio figurerebbe in una sede sindacale, di quelle grandi e prestigiose piene di gente che il probelma del lavoro l’ha rusolto da un pezzo, o magari al centro dell’emiciclo di Montecitorio, così, giusto per ricordare dove sta il paese reale e soprattutto che fine fa, mentre loro brindano a champagne e pasteggiano a mortadella cannoli e tutto lo schifo umiliante che siamo stati costretti a subire, come società civile (diciamo così), in questi giorni.
Alla fine, il mio pensiero conclusivo sull’arte contemporanea, dopo il primo giorno di viaggio, è che molte cose avrei potuto farle anche io con le mie manine sante, mentre difficilmente avrei potuto dipingere la Cappella degli Scrovegni, PERO’ dovevo avere l’idea, e non l’ho avuta. Insomma, la tecnica c’è ma è facilmente imitabile con un pò di buona volontà e propensione alla manualità e familiarità con la chimica dei materiali. Quello che mi manca per fare l’artista contemporaneo sono le idee. Ma ci posso lavorare.

oggi leggendo questo post…ho sorriso ed ho pensato “bella l’idea del maschio dominante” 😀
ciao ciao