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Il sugo con i peperoni di L.G. – Sul tema, ho informazioni di primissima mano, perchè io e L.G. abbiamo vissuto nella stessa casa di studenti per un paio di anni, e il famigerato sugo era riproposto con implacabile puntualità ogni settimana. Il procedimento è il seguente: soffritto olio e cipolla, peperoni rossi a pezzetti, acqua e cottura prolungata, fino a che il tutto non si riduca ad informe poltiglia rossastra. Se la poltiglia non è abbastanza informe, si infierisce con un paio di giri di Minipimer, che schizzeranno peperoni fino al soffitto. E già questo basterebbe. Ma lei, non contenta, ci aggiunge il tocco da maestra: panna liquida a fiumi, lasciata bollire fino a seccarsi e trasformare il pastone in silicone rosa, sparso a badilate su incolpevoli farfalle Barilla. A strafare, parmigiano grattugiato. Alla fine delle laboriose operazioni, il peperone è scomparso terrorizzato dal gusto del piatto finale, però per magica alchimia si ripropone implacabile per tutto il pomeriggio e la sera, sconsigliando uscite e vita sociale in genere.
E se invece si facesse un soffritto di aglio, peperoni e peperoncino, appena si imbiondisse l’aglio lo si togliesse, si aggiungessero dei pomodorini pachino freschi freschi, giusto il tempo di scottarli, e con questo sughetto si condissero ansiosi spaghetti DeCecco?
non saresti L.G. 🙂
Giusto, non fa una grinza.