Dialogo tra me e una utentessa del servizio pubblico.
La signora ha circa 50 anni, capelli bianchi a ciuffi nascosti sotto una berretta di lana fucsia, l’impermeabile del Tenente Colombo e lo sguardo di astinenza da anfetamine. Un leggero accento straniero.
Utentessa: Io forrei qualke informazione sui corsi di formazione professionale
Io: E’ un pò vago, signora. Su tutti e quattro i piani di questo Dipartimento ci si occupa di formazione professionale.
U: Allora mi spieko. Io sono tetesca e ho una Associazioen Professionale. Se io foglio fare un corso, tu mi dai soldi?
(sta roteando gli occhi)Io: No. Se lei è il legale rappresentante di un Organismo di Formazione, deve accreditarsi presso l’Albo della Regioone, poi …..
U: TU NON HAI KAPITO. Io so che FOI TATE SOLTI a Associazioni Kulturali per attività Kutlrlglglg
(perchè, perchè ho chiuso la porta quando è entrata? mentre sto già pensando alla notizia del giornale locale di domani: “Una folle si introduce nel palazzi della Regione e massacra una precaria” una luce mi appare in fondo al tunnel)
Io: ahhhhhhhhh Associazione Culturale!! Ma allora lei ha sbagliato stanza. Deve andare dal collega Pinco Pallo, piano di sopra e
(si alza e si appoggia con tutte e due le mani sulla scrivania. Io sto per invocare la mamma)
U: E LI’ MI TARANNO SOLTI????
Io: beh sì, non grandi cifre, credo che i contributi regionali siano intorno ai 2-3.000 euro all’anno, però
U: KRAZIE!!!Spot di chiusura:
“Il servizio pubblico!!!
Non importa chi voi siate,
se chiedete SOLTI, avrete”