Per circa dieci minuti sono stata felice, ieri, a sentire la notizia, data da Pierre Cosso mentre io e Stelvio bestemmiavamo su un documento intricato e velenoso come uno scorpione da chiudere ieri sera, PER FORZA. All’undicesimo, aprendo siti di informazione on line, già mi ero scassata le balle a leggere sempre le stesse cose. Stamattina la melassa retorica e buonista dilaga insopportabile, mentre scrivo una voce che mi pare quella di Enza Sampò (ancora???) alla tv accesa di là sta blaterando qualcosa sulla capacità sotterranea delle donne di portare la pace, o una qualche stronzata di questo genere e ledonnearabechesonosceseinpiazza che porelle secondo me l’hanno fatto non perchè gli importasse una cippa delle due giovinotte ma perchè avevano il terrore che nessuno più sarebbe venuto a dare antibiotici e pane e latte ai loro bambini. I giornalisti stanno piantonati sotto casa per avere di prima mano la notizia se stamattina la prima Simona mangerà fette biscottate o Tegolino e se la seconda si laverà i denti con l’acqua fredda o calda.
Ok, erano belle, ieri sera, bello il vederle muoversi, bello il sorriso, bellissimi i vestiti, bello il tenersi per mano. Però mò basta, eh.

Non ti preoccupare, appena inizieranno a parlare, ed a parlare contro la guerra, passerà tutto.
no guarda è già troppo
P.