Caso Celli, considerazioni sparse

Il caso, lo ricorderete, è questo (non ho voglia di mettermi a fare il riassunto).

I commentatori a questo punto si dividono (come è evidente anche dall'articolo postato, e dal furioso dibattito che si sta sviluppando in rete) in due categorie contrapposte: i Fustigatori e i Difensori.

Il mio pensiero, anzi i miei pensieri in proposito:

1. è vero che i “figli di” o anche i “parenti di” stanno sempre sotto una lente d'ingrandimento per cui qualunque cosa facciano, qualunque risultato raggiungano, si pensa sempre che ci sono arrivati perchè appunto “figli di” o “parenti di”. Una sorta di pregiudizio alla rovescia per il quale nessuno guarda più ai meriti personali, che possono essere posseduti solo se non hai parenti in politica: se ce li hai, non puoi mai essere bravo, sarai sempre e solo raccomandato. A parte il giovane Celli, ho sotto il naso il caso di una persona che conosco abbastanza bene, che stimo molto come essere umano, e che si occupa di stampa e comunicazione (peraltro secondo me brava nel suo lavoro, anche se non sono in grado di giudicare), e che era (era) impiegato in una pubblica amministrazione. Il caso vuole che suo fratello si sia candidato a governare quella stessa pubblica amministrazione, e abbia vinto le elezioni. Da quel giorno, il povero esperto di comunicazione non solo ha dovuto precipitosamente lasciare l'ufficio stampa nel quale lavorava, e ci lavorava, si badi bene, da prima che il fratello si candidasse (ma questo ci può anche stare, è una questione di opportunità istituzionale, e va bene) ma gli è di fatto sistematicamente impedito di partecipare a qualunque concorso pubblico nel settore, e soprattutto di vincerlo o piazzarsi ai primi posti, perchè immediatamente gli si scatena contro una “campagna mediatica”, come si usa dire ora, ancorchè locale. Insomma, puoi essere bravo quanto vuoi, ma se hai un fratello in politica, non puoi mai essere giudicato per quanto vali, sarai uno sporco raccomandato a prescindere. E questo a me pare assurdo: talvolta sarà vero, talvolta no, ma possiamo avere almeno il dubbio che uno sia bravo, a prescindere da chi è parente?

2. se veramente il giovani Celli è così brillante (e non abbiamo motivo di dubitarne, appunto, i risultati parlano da sè), papi Celli poteva pure evitarsela, la lacrimevole lettera aperta contro il sistema italiano che non concede possibilità ai giovani studiosi e capaci, tanto che se ne devono (anzi, è consigliato che lo facciano) andarsene all'estero. Mi pare che il ragazzo le possibilità se le stia creando con le sue mani, e in Italia, come è giusto, e quindi il teorema paterno viene un po' a cadere. Nella migliore delle ipotesi, il brillanter Celli junior sta facendo fare una brutta figura da piagnone al padre.

3. “un altro 110 e lode” si scrive senza l'apostrofo. Questo lo dico allo sconosciuto (a me) autore del post che ho linkato, Stefano Casertano. Se vuoi fare giornalismo d'attacco – il blog si chiama nientemeno che Radio Berlino, dentro ad un sito che si chiama nientemeno che LINKIESTA, tutto maiuscolo – e visto lo stratosferico curriculum che ti porti dietro, e cazzo, un po' di analisi grammaticale studiatela, però.

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13 risposte a “Caso Celli, considerazioni sparse”

  1. Il blog di Stefano si chiama “Radio Berlino” perché Stefano a Berlino vive e lavora.

    Direi che dopo quattro libri e un dottorato di ricerca, possa capitare un refuso. Le assicuro che Stefano, che al contrario di lei, ha scritto anche per Milano Finanza, Sole24ore, Espresso, oltre a essere intervistato in televisioni e radio, ha un’ottima padronanza della grammatica. Le invio il video di una sua intervista e il collegamento al suo sito internet, dove potrà leggere tutti gli articoli di Stefano
    Cordiali saluti
    Michele Casertano
    http://www.stefanocasertano.it/
    http://www.youtube.com/watch?v=GtbXs6CSpr4&feature=player_embedded

  2. No no, mi spiace, mettere un apostrofo dove non ci vuole non è un refuso, è un errore. Refuso è scrivere “Belrino” invece di “Berlino”. Io non dubito che il dr. Stefano Casertano sia bravissimo (anche se detto da un parente è meno credibile): però io sono una integralista della grammatica e della sintassi, non ci posso fare niente, e questa excusatio non petita (con freccetta velenosa “al contrario di lei”) mi sa un pochino di accusatio manifesta.
    Io, ad esempio, non scrivo su nessun giornale, ma al contrario del dr. Casertano non sbaglio gli apostrofi.
    Cordiali saluti anche a lei

  3. Brava ida! Daglie!!!!

    Che palle quelli che ti raccontano il cv per dire che sono bravi!
    Basta scrivere: grazie per il suggerimento, la prossima volta ci sto più attento. Invece giu’ con i veleni.
    Addio Italia mediocre che ti difendi con i titoli, chissa’ come guadagnati (arifrecciatina velenosa), invece che con l’eleganza di una insignificante, se fatta per tempo, ammissione. E poi…… Ancora parliamo di refusi al tempo del T9?????

  4. grazie Socio, so che mi avresti capita 🙂
    per la cronaca: il Socio è une delle pochissime persone che conosco che ha skills come le mie – per questo lavoravamo così bene insieme, *sigh*

  5. Come vuole Bionda.
    Stefano è un cane, perché ha sbagliato un apostrofo. I suoi articoli non hanno valore, perché ha sbagliato un apostrofo. Farà delle scuse pubbliche per giustificare un suo errore di grammatica.
    Io chiedo però pubblicamente al socio che chieda scusa, in quanto sostiene l’utilità del T9 per evitare di incappare in errori del genere. Il T9 è un modello di suggerimento automatico per parole scritte con tastiere di tasti a scelta multipla, non un correttore automatico grammaticale e ortografico.

    Gentile Bionda, ci tengo a precisare come il contenuto di questo post sia ironico, non fosse mai che ora attendesse realmente delle scuse

    Cordiali saluti
    Michele Casertano

  6. quando ho detto che Stefano è un cane? quando ho detto che i suoi articoli non hanno valore? quando lo ha detto il Socio? sosteniamo solo che ha fatto un errore, e che ammetterlo, invece di citare i (sicuramente meritatissimi) titoli accademici e professionali gli avrebbe fatto fare una figura di gran lunga migliore, all’altezza di quei titoli

    il concetto – difficile da ammettere, lo so – è che in questo caso il più NON comprende il meno: ovvero, non basta essere “Senior Fellow per l’Istituto di ricerca BIGS” per avere la certezza di non commettere un errore di grammatica ogni tanto

    tutto qua 🙂
    nella certezza di aver chiarito le nostre rispettive posizioni, l’occasione mi è gradita per salutarla cordialmente (e per salutare il dr. Casertano, l’altro)

  7. Gentile Signora, vengo avvisato solo ora di questo articolo. L’errore da lei evidenziato è stato notato da tale Andrea alcuni giorni fa, in un commento che ho postato – e chiaramente ho corretto l’errore. Sa, noi emigranti alle volte perdiamo contatto con le basi della grammatice: è grazie alla vigilanza attenta di persone come lei, se siamo costretti a tenere il passo.

    Su Celli – sa, volevo scrivere un (o un’ ?) altro articolo su reazioni come la sua. Alla notizia di celli in ferrari, a quelle condizioni e con quell’anima di cv, un’altra reazione possibile avrebbe potuto essere: bravo, volta le spalle a tuo padre! Dimostragli che anche in Italia si può lavorare! Invece, tutti hanno puntato a visioni complottiste, pregne di dietrologia e acidi pettegolezzi.

    Grazie,

    SC

  8. Ps – mi scusi, quando avrei citato i titoli accademici per difendermi da un apostrofo messo a sproposito?

  9. Pps chiedo ancora scusa, rileggendo con attenzione il suo post mi rendo conto che lei non sposa la tesi complottista. In questo sia o d’accordo.

  10. stai facendo tutto da solo 😀
    (per favore, diamoci del tu, sei molto più giovane di me, credo)

    non sei stato tu, infatti, a citare titoli accademici: è stato un Michele Casertano, che credo sia tuo fratello, o tuo padre, non so (e quindi lo perdoniamo, orgoglio legittimo)

    quanto al Celli, si, sono d’accordo con te: come ho scritto, facciamoci venire almeno il dubbio, che uno sia bravo, prima di urlare che è raccomandato 🙂

  11. Sì, va bene, solo mi è dispiaciuto leggere di esser parte dell’ “Italia mediocre che si difende con i titoli”… M’impegno tutti i giorni per dare un’immagime positiva del nostro paese. Per me, poi, umanamente non c’é alcuna differenza fra un professore e un analfabeta. Ho corretto immediatamente l’errore segnalato, e può verificare che già in passato è capitato qualcosa di simile. Mi sononsempre scusato e ho corretto.

  12. ripeto, prenditela con il Michele di cui sopra se hai dato quell’impressione 😉 (ma tu riesci a leggerli tutti, i commenti a questo post? perchè mi viene il dubbio che alcuni ti siano sfuggiti)

    incidente – se mai c’è stato – chiuso, per quel che mi riguarda
    buon lavoro!

  13. che bello sapere che siamo tutti dalla parte dell’Italia che sa riappacificarsi….
    buon lavoro a voi e, mi raccomando……., non demordete, che la strada per risalire la china è ancora lunga (ed ognuno di noi ha bisogno di una ltro di buona volontà ed intelligenza)…..

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