B.G. e la mia adolescenza

” <Adesso devo andare> aveva detto, ed era come se se ne andasse dall’infanzia, dalle lunghe estati comuni e dai suoi stupidi, ridicoli sogni. Nessuno l’aveva trattenuta. Passando il cancello di Villa Ilaria, era certa che sarebbe stata l’ultima volta.

E invece era stata ancora male, ogni volta che ci aveva pensato. Mai più gli aveva risposto: ma era ancora viva la tortura di quelle sere passate dietro i vetri della finestra sopra la darsena, in quel dolce odore di lago e di estate finita, a sentire la voce che chiamava oltre il muro, Sandra, Sandra, Sandra, e il bruciore delle unghie piantate nel palmo. Poi col tempo lui non l’aveva chiamata più, e lei non aveva avuto più bisogno di graffiarsi le mani.”

Brunella Gasperini, 1977

Una risposta a “B.G. e la mia adolescenza”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.