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Mi è piaciuto:

  • poter spedire una lettera, cambiare un assegno (o altre semplici operazioni bancarie), prelevare soldi al bancomat, ordinare un caffè o un panino (e riceverli) senza scendere dalla macchina
  • farsi il conto della spesa al supermercato e pagare senza necessità che ci sia una cassiera
  • uscire al Gate 2 di Chicago O’Hare e vedere mia sorella che aspettava
  • poter sorpassare a destra in autostrada
  • il Moccaccino Coconut & Coffee di Starbucks
  • passare quasi ogni giorno quel quarto d’ora di pomeriggio seduta sul muretto del patio con mio padre ad aspettare l’arrivo della Ford Escape color crema
  • il saganaki del ristorante Olimpia
  • i fuochi d’artificio del 4 di Luglio e tutto il mondo a stelle e strisce
  • la skyline di Chicago, di notte dal lago (rima involontaria)
  • l’aria condizionata a palla nei locali chiusi quando fuori c’erano 40°
  •  fare la spesa alle dieci di sera di domenica
  • i vicini di sinistra (collocazione spaziale, non politica)
  • il ragazzo che correva sotto il sole paonazzo in volto alle due del pomeriggio con i 40° di cui sopra (ti stimo, fratello)
  • i prati rasati (ettari ed ettari)
  • Eero Saarinen e il Gateway Arch Riverfront, da sotto e di fianco
  • il Grande Padre Mississippi che scorre placido e maestoso mangiandosi le rive
  • la risata di Sandy
  • il tostapane e il pane tostato a colazione con la marmellata di fragole fatta in casa
  • comprare donoughts appena fatti la domenica mattina
  • montare mobili e mettere ordine
  • la folla di tifosi dei St. Louis Cardinals in uscita dallo stadio dopo che la squadra ha perso: una fiumana ordinata e silenziosa di gente di tutte le età con le stesse magliette, le stesse bandiere, le stesse facce tristi però “andrà meglio la prossima volta”
  • la pizza margherita da manuale
  • scoiattoli, cerbiatti, opossum e coniglietti a spasso nei giardini e nei parchi

Non mi è piaciuto:

  • dover fare i conti della mancia, scriverla sulla ricevuta della carta di credito, fare la somma (in genere, accade al ristorante, dopo un pasto, nel quale potresti anche aver bevuto un bicchiere di più)
  • fermarsi allo stop anche quando non c’è nessuno all’incrocio
  • abbracciarsi prima del metal detector, ultimo diaframma prima del quale non c’è altro che separarsi
  • l’aria condizionata a palla nei locali chiusi quando fuori c’erano 40°
  • il vicino di destra (collocazione spaziale, non politica)
  • la luce fioca nei ristoranti, come se il cibo avesse ritegno a farsi vedere per quello che è
  • il gelato, il pane: per la decenza minima sindacale c’è ancora tanta strada da fare, sweethearts


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