Abbiamo avuto l’onore anche di ricevere la sacra visita del MegaFico Specialista IperPrimario (tanti titoli si pagano, ovvio: per la precisione si pagano 120 euro tondi tondi). Il MegaFico è abbronzato, occhi azzurri, stempiato, sulla quarantina, uno studio enorme pieno di titoli appesi alle pareti, e sulla scrivania un simpatico quadretto da tavolo raffigurante una vulva incisa nel caucciù. Vetrinette con forcipi degli anni ’30, specula anteguerra e altra attrezzeria storica. Un piccolo museo della ginecologia, insomma.
Il MegaFico mi ascolta sorridente, parla sussurrando e gli si illumina lo sguardo quando capisce che questo è un secondo consulto, quindi ha l’occasione di fare le scarpe ad un collega. Mi indirizza con un benevolo cenno del capo verso la saletta visite. Alla visita è presente una segretaria – infermiera – collaboratrice tuttofare, che fa commenti non richiesti. Poi è tutto un tripudio di
“Guanti” (lui)
“Guanti” (lei)
“Disinfettante”
“Disinfettante”
“Tampone”
“Tampone”
“Aspiriamo. Accendi la telecamera”
Ehhhh????
No fermi tutti ragazzi in TV no, non ero preparata, non mi sono fatta nemmeno la manicure, ho il trucco da lavoro …
E invece mi tocca guardarmi in TV a distanza ravvicinata una parte di me che credevo intima, mentre lui e quell’altra disgraziata aspirano, disinfettano, commentano, ridacchiano, mi fanno domande (“Fa male qui? E qui?”), quasi mi prendono per il culo perchè sono sacrosantemente impressionata. Alla fine, il MegaFico mi illustra con dovizia di particolari e l’ausilio di un disegnino fatto con la Montblanc cosa avevo, cosa ha fatto, cosa faremo da ora in poi, quali altre analisi fare (e ti pareva) e come farle (“Patty le spiegherà tutto”. Patty? ma che è un nome da Sanità questo? ma come te le scegli le collaboratrici, mentecatto?). Comunque il mio problema pare sia una fesseria, anzi per dirla col MegaFico “una minuuuzia” e se eventualmente il problema dovesse ripresentarsi potremmo “parlare un pò con i nostri amici urologi” e “fare un piiiiiiccolo intervento”. Che ti possino.
Il vile denaro ovviamente non passa per le mani del MegaFico, che non vuole nemmeno sentirne l’odiosa parola. Patty, in agguato nell’altra stanza, mi elabora una ricevuta fiscale (almeno quello) con queste testuali benevole parole “E non consideriamo il piccolo intervento di aspirazione, e tutto il resto, eh!”. Quasi quasi mi metto a piangere per la commozione. Quando esco mi viene un dubbio: e se quella telecamera avesse registrato? e se quella mia parte così intima andasse in giro per convegni scientifici e tavole rotonde, a riprova dell’abilità del MegaFico? Due pensieri: 1) mi faccio pagare i diritti d’autore; 2) censored!