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Il parere della bionda

La risposta è dentro di te, però è SBAGLIATA

Tag: telecamera

Pubblicato il 14 Novembre 20038 Giugno 2018

Ginecologia applicata

Abbiamo avuto l’onore anche di ricevere la sacra visita del MegaFico Specialista IperPrimario (tanti titoli si pagano, ovvio: per la precisione si pagano 120 euro tondi tondi). Il MegaFico è abbronzato, occhi azzurri, stempiato, sulla quarantina, uno studio enorme pieno di titoli appesi alle pareti, e sulla scrivania un simpatico quadretto da tavolo raffigurante una vulva incisa nel caucciù. Vetrinette con forcipi degli anni ’30, specula anteguerra e altra attrezzeria storica. Un piccolo museo della ginecologia, insomma.

Il MegaFico mi ascolta sorridente, parla sussurrando e gli si illumina lo sguardo quando capisce che questo è un secondo consulto, quindi ha l’occasione di fare le scarpe ad un collega. Mi indirizza con un benevolo cenno del capo verso la saletta visite. Alla visita è presente una segretaria – infermiera – collaboratrice tuttofare, che fa commenti non richiesti. Poi è tutto un tripudio di
“Guanti” (lui)
“Guanti” (lei)
“Disinfettante”
“Disinfettante”
“Tampone”
“Tampone”

“Aspiriamo. Accendi la telecamera”

Ehhhh????

No fermi tutti ragazzi in TV no, non ero preparata, non mi sono fatta nemmeno la manicure, ho il trucco da lavoro …

E invece mi tocca guardarmi in TV a distanza ravvicinata una parte di me che credevo intima, mentre lui e quell’altra disgraziata aspirano, disinfettano, commentano, ridacchiano, mi fanno domande (“Fa male qui? E qui?”), quasi mi prendono per il culo perchè sono sacrosantemente impressionata. Alla fine, il MegaFico mi illustra con dovizia di particolari e l’ausilio di un disegnino fatto con la Montblanc cosa avevo, cosa ha fatto, cosa faremo da ora in poi, quali altre analisi fare (e ti pareva) e come farle (“Patty le spiegherà tutto”. Patty? ma che è un nome da Sanità questo? ma come te le scegli le collaboratrici, mentecatto?). Comunque il mio problema pare sia una fesseria, anzi per dirla col MegaFico “una minuuuzia”  e se eventualmente il problema dovesse ripresentarsi potremmo “parlare un pò con i nostri amici urologi” e “fare un piiiiiiccolo intervento”. Che ti possino.

Il vile denaro ovviamente non passa per le mani del MegaFico, che non vuole nemmeno sentirne l’odiosa parola. Patty, in agguato nell’altra stanza, mi elabora una ricevuta fiscale (almeno quello) con queste testuali benevole parole “E non consideriamo il piccolo intervento di aspirazione, e tutto il resto, eh!”. Quasi quasi mi metto a piangere per la commozione. Quando esco mi viene un dubbio: e se quella telecamera avesse registrato? e se quella mia parte così intima andasse in giro per convegni scientifici e tavole rotonde, a riprova dell’abilità del MegaFico? Due pensieri: 1) mi faccio pagare i diritti d’autore; 2) censored!

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Non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all'indietro. Così, dovete aver fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa - il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa.

Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l'unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi.

Nell'ultima pagina del numero finale c'era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c'erano le parole: "Stay Hungry. Stay Foolish.". Siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi.

Stay hungry, stay foolish.

Steve Jobs, 1955 - 2011

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