Sono cose

“Sappi che se ti buttano fuori, da lì, io sono contento, perchè torneresti a lavorare con me. Contrattiamo stipendio e benefit e io ti assumo domani”.
Queste sono le telefonate che illuminano la giornata.

La colonna sonora di oggi, con cartone animato e

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banalità di musica e testo che illustrano perfettamente la felice regressione infantile di stamattina (riassumo: sono felice come una lattante) è offerta dai mai compianti abbastanza Fab Four.

So’ soddisfazioni

Una donna e un uomo divorziano.

La donna non ha mai lavorato in vita sua e quindi l’uomo deve passarle un assegno di mantenimento. Congruo. E già qui un pò girano gli zebedei, perchè la considerazione che la legge fa è che bisogna tutelare il soggetto più debole, e considerare quello che “perde” con il divorzio, in termini di sicurezza, prestigio sociale (??), tenore di vita, tutte cose meravigliose ma difficilmente quantificabili, che però vengono puntualmente quantificate. Al rialzo. E allora perchè non si quantifica anche quello che la ex signora ha “guadagnato”, senza alcun merito, negli anni in cui è stata sposata, in termini di sicurezza, prestigio sociale, tenore di vita? Si quantifica anche quello e si fa una bella compensazione. E invece no. Vabbè.
Poi gli zebedei girano a mille se solo si pensa ai 20 anni circa che si possono passare di culo su una sedia e con un libro davanti, e agli altri 10 anni circa durante i quali si fatica 8, 10, 12 ore al giorno per crescere professionalmente, farsi apprezzare, amare il proprio lavoro, per arrivare solo alle soglie dei 40 anni ad un contratto precario, ancorchè di discreta entità, mentre la ex signora non ha sprecato sui libri nè al lavoro neppure una goccia di sudore eppure “guadagna” quasi quanto quelle altre donne menzionate. 

Ma non finisce qui.

Supponiamo per un attimo che  l’ex marito convoli a giuste nozze con un’altra donna (che lavora, e guadagna benino, avendo studiato e sofferto molto, vedi sopra). Comunione di beni, si capisce. Lui fa un lavoro imprenditoriale, che si sa, può avere momenti di alti e momenti di bassi. Supponiamo (facendo 2.000 corna) che il mercato attraversi un momento di bassissimo, e lui si trovi un certo giorno a dover versare l’assegno mensile alla sua ex signora e si trovi momentaneamente in una crisi di liquidità. Chiede alla sua nuova mogliettina, poniamo, 500 euro in prestito. E che fa lei, non glieli da? Certo che glieli da, per due miliardi di motivi che non stiamo ad elencare, ma tutti seri e che hanno a che vedere con il loro rapporto personale, escludendo tutti gli altri. Insomma alla fine della giostra quale potrebbe essere lo scenario? che la ex signora potrebbe un giorno pagare le bollette anche con i soldi di quell’altra.

E QUESTE, diciamo la verità, sarebbero soddisfazioni.