Lo sapevo.
Ieri mi sono dedicata al bagno.
Doverosa premessa: nello spirito di indipendenza e creatività che distingue il meridionale medio, ognuno dei numerosi domiciliati nella MIA casetta ha ritenuto di dover cambiare tutti gli arredobagno (portasciugamani, portarotolo, specchio, appliques e via così), stando bene attento che il proprio set non coincidesse nella maniera più assoluta nè in forma nè in dimensioni con quello smantellato. Nello spirito di morti di fame che sempre distingue il meridionale medio, nessuno ha creduto opportuno dare al bagno una parvenza estetica fosse anche dignitosa, per esempio TAPPANDO i buchi lasciati dai fischer (so cosa è un fischer, siete senza parole, vero?) dei precedenti inquilini. Io, che arrivo ultima di una lunga serie, mi sono ritrovata così un bagno crivellato di buchi alle pareti manco se ci avessero sparato con un fucile a pallettoni, alcuni con fischer incorporato, altri buchi e basta.
Ma io non sono un’inquilina comune: anche io ho smantellato tutto (come gli altri) anche io ho comprato pezzi nuovi (come gli altri), io però ho comprato anche stucco e vernicetta dello stesso colore o quasi delle mattonelle e ho tappato e ridipinto con fervore religioso tutte le crivellature. Non contenta, ho comprato un mobiletto da bagno color ciliegio e ieri mi sono messa a montarlo, una roba che mi fa felice più della fresella con le acciughe piccanti. Prima di ciò, avevo spostato la lavatrice, per stuccare meglio, e avevo notato, toh guarda, che il lavandino è leggermente pendente verso dietro, come se fosse un pò stanco e avesse necessità di appoggiarsi al muro. L’ho leggermente tirato in avanti e ho scoperto, toh guarda, che non è fissato proprio con ferrea determinazione, insomma barcolla un pò, ma vabbè, mica ci devo mangiare sopra.
Torno di là e riprendo a montare avvitare bisellare.
Ad un tratto la mia attenzione viene attratta da un’ombra sul pavimento del soggiorno, ma dai, guarda un pò, sembra ….
ACQUA?!?
un simpatico torrentello ha già competamente allagato il bagno e si dirige con la lentezza inesorabile dei giusti verso le altre stanze.
Vi risparmio i bestemmioni, i secchi, gli stracci, le ramazze, le ginocchia per terra e tutto il triste corollario dell’allagamento. Al termine di questa simpatica pantomima scopro che uno dei due flessibili del lavandino si è spaccato e gocciola acqua come se piangesse, cosa che forse avrei potuto fare io se non avessi avuto da asciugare a terra.
Mi sento di concludere che il flessibile, vecchio di 30 anni, era lì immobile nella sua calcarea fermezza ma già minato nella salute prima che la cogliona di turno decidesse di smuovere il lavandino, non avendo un cazzo da fare, o meglio avendolo ma preferendo mettersi a smuovere i lavandini, spaccando del tutto oltre che i maroni del vicinato anche il diabolico tubicino.
Ho chiuso la chiave d’arresto dell’acqua e aspetterò un idraulico.
Vorrei farvi notare QUANDO accade tutto questo: sabato 13 Agosto, il giorno che precede i tre giorni dell’anno più totalmente sideralmente vacanziferi dell’anno, giorni nei quali è bene non vi accada nulla tipo ad esempio spaccare un tubo perchè nella migliore delle ipotesi resterete senz’acqua per una settimana.