Roma, paludata riunione ministeriale.
Fra gli altri è presente, però rappresenta la controparte, un coetaneo conterraneo che io e Stelvio conosciamo bene e abbiamo fieramente sui coglioni. E’ in gessatino e cravatta regimental, tiene gli avambracci accuratamente ed impeccabilmente poggiati sul tavolo, i polsi rialzati, una mano che regge la stilografica. Sguardo talmente concentrato che sconfina nell’assente. Immobile finchè parla chiunque. Appena prende la parola il suo capo, che illustra ciò che la società di consulenza che rappresenta sta facendo nella nostra regione, scatta a prendere appunti. Siccome è LUI il referente della società di consulenza nella nostra regione, in pratica sta prendendo appunti sulle cose che ha fatto lui.
Ad un certo punto il suo capo se ne esce con “.. in effetti ci sono attività ancora da RICOGNIRE”. Appena lo dice, il capo assume la faccia di chi si è reso conto della vongola micidiale che gli è uscita dalla bocca, e si guarda disperatamente attorno per vedere chi se ne è accorto. Tutti ostentano indifferenza, fischiettando – metaforicamente e non – e guardando da un’altra parte. L’unico che prende diligentemente appunti, per cui RICOGNIRE resterà impresso nella carta nei secoli a venire, è il suo junior, che alza la faccia speranzoso dal blocco appunti attendendo il seguito.