Oggi, sacrosanto giorno di decompressione per tutti, da trascorrere spaparanzati in terrazza con fetta di cocomero in mano (che odio, ma fa tanto estate) e gialletto in edizione economica, a guardare i miei che fanno le valigie, uno spettacolo degno dei migliori Totò e Peppino (sia detto con tenerezza).
Fa un caldo boia, già a quest’ora sto sudando come una fontana, e siamo pure a 860 metri … comunque, se non fa caldo oggi, quando? Domani e dopodomani, si torna a lavurà, per non chiudere in affanno e prevenire le rotture di coglioni dell’ultima ora. Almeno l’ufficio è climatizzato 🙂
Domani, per il calendario meridionale è San Rocco, santo la cui devozione è fortissimamente sentita dalle mie parti, e per il quale si organizzano sagre e festeggiamenti che come sempre oscillano fra il rituale-magico-ossessivo (processioni “Ohh che giorno beaaato, il cieeeel ci ha datooooo, ohhh che giooorno beatooo, viva Gesuuuuuuu” con statua del Santo portata in spalla, offerte deliranti – bracciali d’oro, stipendi interi, pezzi di arredo – ad impetrare una protezione dal cielo che mi puzza sempre un pò di ipocrita) e il profano-mangereccio-godereccio, giostre, canti balli cavatelli al sugo noccioline fichi secchi e zumpapà.
Godetevi il mare, io arrivo fra poco.
