Sempre la stessa storia

.. e alla fine, quando ti rendi conto che anche l’ultima battaglia è persa, anzi che non ti viene data neppure la possibilità di cominciarla, la battaglia, che sei messa da parte come una ragazzina troppo piccola per capire, faccio io che tu non ci riesci, anzi faccio io che tu sei scema, e ricordati che lo faccio per il tuo bene, e senza manco dirtelo, che non c’è nessuna possibilità di mediazione, e che ancora una volta implacabilmente l’errore viene condannato senza nessunissima possibilità di appello, e non c’è la benchè minima possibilità di provarci una seconda volta, anzi anche solo di provarci, a mettere una toppa, quando ti rendi conto desolata che nessuno di quelli che dovrebbero si sforza di capire e sostenerti, almeno per permetterti di prendere una decisione con la TUA testa, allora non ti resta più niente che una sconfinata voglia di piangere, di annegarti nelle lacrime, di annullarti nelle nuvole che anche loro, finalmente, dopo dieci giorni di scirocco africano, si sono decise a piovere.

Recito da quasi venti anni sempre la stessa tragedia, sempre la stessa parte della stessa tragedia, sempre con lo stesso prevedibile epilogo dal quale riemergerò di nuovo da sola e di nuovo pronta a ricominciare dall’Atto I, Scena I, fino a che non mi romperò seriamente i coglioni e deciderò di dare fuoco al teatro.

Signor e signori, stasera in scena Il Fallimento, accorrete numerosi.