Il mondo si rovescia / 2

Il sottotitolo potrebbe essere, come nella compianta rubrica del compiantissimo settimanale Cuore, “Hanno la faccia come il culo”.

1. Per poter fare il concerto a Castelvolturno in nome della solidarietà a Saviano e della lotta contro tutte le camorre, gli organizzatori hanno dovuto pagare il pizzo alla camorra. O perlomeno, è stato loro chiesto di pagarlo.

2. “Quando si è la first lady di un paese importante come la Francia, bisognerebbe stare più attente alle dichiarazioni che si fanno”. L’inverosimile tragicomica dichiarazione, recitata con la massima serietà, è uscita dalla bocca di Castelli – o di Calderoli, non mi ricordo, tanto la faccia di cui sopra è uguale. Nel deserto neuronale proprio dei leghisti, la cautela nelle dichiarazioni vale per le first lady, non per i premier, evidentemente.

Eccerto

” … quello a Pompei è un pellegrinaggio, quindi a dimensione strettamente spirituale” rileva la sala stampa di Papa Ratzinger per spiegare come mai non è mai stata pronunciata la parola “camorra” nel corso della sua visita pastorale.

Io sono notoriamente un’anticrista e quindi pochissimo esperta della differenza fra pellegrinaggio, visita, ambasceria, consiglio di amministrazione

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e comizio politico (tutte cose nelle quali invece il Santo Padre sembra muoversi molto a suo agio).

Mi sfugge però il motivo per il quale il Vaticano possa occuparsi, usando tutto il suo peso opinionistico, di molti aspetti della vita civile di questo Paese (aborto, fecondazione assistita, risparmio gestito, eutanasia, contraccezione, scuola, lavoro) senza che nessuno abbia il coraggio di protestare, e per una volta che finalmente ci si aspettava che facesse il suo sporco lavoro di ogni giorno, cioè impicciarsi di argomenti che in teoria esulano dal suo compito di pastore di anime, e dire la sua ancora una volta su aspetti di politica interna, ecco che viene fuori che lui si occupa solo dello spirito, e non anche delle bassezze della carne, ovvero della difficile vita di ogni giorno di chi vive a Casal di Principe, a Caserta, in genere in qualunque posto ove vi sia la prevaricazione della malavita organizzata sulla pelle dei cittadini.

Bel colpo, Santità.

La colonna sonora del giorno – meglio parlare d’amore, meglio – è offerta da Edoardo Nicolardi e dalla solita strepitosa Mina.
La vignetta di apertura è di Uber.