Cambianeve – Spam 1 – 0

Metodo Bill Gates: ho semplicemente cancellato il post sul quale lo spam si accaniva con una testardaggine degna di miglior causa.

Alla fine di questa impari lotta, ho quindi solo perso un post – che potrei astutamente anche riscrivere, magari togliendo quelle parole chiave sanguinanti che attiravano i piranha – e un 7/8 commenti a cui tenevo molto, che pure quelli sangue del sangue mio erano.

Però da oggi lo spam tace. Tiè.

Precario pride

La guerra fra poveri di cui parlava ad inizio anno si materializza in una mail che non era indirizzata a me, ma è finita per sbaglio nella mia posta per una serie di “inoltra” selvaggi. Da essa mail apprendo che esiste da fine gennaio un coordinamento dei precari dell’Ente Pubblico nel quale lavoro, del quale nè io nè i miei 15 compagni di sventura sappiamo niente.
Pare che noi siamo in realtà considerati già con un piede dentro, non si capisce bene in base a quale considerazione, e quindi non possiamo a buon diritto annoverarci fra i precari-precari.

Oddio, magari condivido, visto che noi abbiamo sostenuto uno straccio di selezione e invece il 90% del comitato di coordinamento precari di cui sopra è stato pescato nel mazzo perchè amico del cugino del parente del compagno.
Però proprio l’amicizia con il cugino del parente del compagni mi squieta, perchè se c’è da sgomitare state pur certi che della nostra bella selezione che ci ha ridotti da 500 a 16 non fregherà una beneamata ceppa a nessuno, mentre invece molto più importante sarà l’amico del cugino del parente del compagno.

Immagino dovrò sopportarne a lungo

di questi meravigliosi dialoghi, che danno un senso alla mia giornata e mi fanno sentire un essere umano realizzato e felice, compreso da chi gli sta vicino.

Io: ‘giorno, Frà (collega di lavoro, NON quello del sms, un altro con cui non ha mai avuto particolare confidenza, ma si vede che le voci girano)
F: uhè (pausa, poi, a freddo) allora, hai mandato definitivamente affanculo gli uomini sposati?
Io: ….. beh, veramente …
F: guarda, è una situazione classica: cinquantenne sposato che prende per il culo ragazze più giovani, ma che vuoi, loro hanno già dato tutto, hanno avuto la loro vita, non lasceranno mai quello che hanno per affrontare qualcosa di diverso, è nmatematico, anche io ho una zia separata che sta con un uomo a sua volta separato ma è diverso, loro hanno figli tutti e due, decidono di vedersi quando ne hanno voglia, (è andato avanti così per una ventina di minuti prima di realizzare che ero diventata cinerea) .. e comunque non è che io ti voglio rompere i coglioni ma non era proprio una storia sostenibile (e giù altri 20 minuti)

Me la sono voluta, immagino. Mai sbandierare la propria felicità per una situazione anche solo di poco fuori dalle righe del consueto e dell’ordinario. Poi la situazione precipita, ed ecco che il normale di turno del cazzo, sensibile come i terroristi di Breslan, ti atterra con discorsi come questi.
Brucia, ragazzi, brucia. Non è colpa mia, ma brucia lo stesso.

Il male oscuro / 2

Mi ero stufata di aspettare che quell’altro blog engine – non faccio nomi – finisse la manutenzione straordinaria. Da oggi sono splinder, per l’altro poi si vedrà. Devo notare che questo è un pò più macchinoso, meno friendly.

Comunque.

Ho avuto un’altra brillante intuizione (si fa per dire). I miei malesseri si manifestano in tutta la loro virulenza quando c’è un cambio di velocità discendente. Ovvero, quando si passa dal far girare il cervello a mille, per risolvere i problemi, trasferendo la velocità alle mani sulla tastiera, o al motore della propria auto per schizzare da un punto all’altro della città per uffici (tutto è sempre urgente, per tutto è sempre troppo tardi, o così pare), alla velocità di crociera di un timido rilassamento casalingo. Quando si torna a casa, ci si mette in pigiama, ci si stravacca sul divano e si stendono i piedi sulla poltrona di fronte. E’ lì che l’andrenalina, tenuta in circolo tutta la santa giornata e pompata a forza nelle vene come benzina nella Ferrari, nel tornare a livelli normali fa cascare cuore, respiro, cervello, tutto l’insieme degli organi in un vortice di spossatezza della durata di qualche secondo.

La prova.

Domenica sono rimasta a casa, invece di partire come al solito. Visto che “la mia casa” rappresenta il luogo privilegiato dei miei quasi svenimenti, temevo fortemente questa domenica. E invece, è stata una domenica come tante, come quando ero piccola, come è sempre stato per anni e anni: colazione, cincischio, cazzeggio, bicicletta, cucinare, pranzo, pennichella, studio, cazzeggio bis, piante, armadi, telefilm Law & Order. In uno stato di benessere non celestiale, ma del tutto normale.

Qualche anno fa sono stata vittima di una violenza privata, ero ostaggio psicologico di una persona che mi ha tenuto in scacco per circa 18 mesi. E’ una storia molto lunga e complessa, che racconterò un’altra volta. Quello che mi preme qui annotare è che in quei lunghissimi 18 mesi sono stata a pezzi dal punto di vista psicologico, ma non ricordo di essere mai stata male come ora fisicamente. Possiamo supporre che in quei 18 mesi il livello di andrenalina non è calato MAI sotto un certo limite? O lo ha fatto per periodi troppo brevi (minuti, ore)? O dobbiamo solo dedurne che ero semplicemente più giovane?