Oggi giorno di lavoro sì, ma in surplace, giorno di rifiniture, dettagli, ribaltamento su altri fronti territoriali di quanto fatto ieri. Alla fine della giornata ci siamo ricordati della schedina del SuperEnalotto. Io e l’Architetto eravamo seriamente intenzionati a giocare, e abbiamo per cortesia chiesto al Capo e al figlio del Capo se volevano affidarci le loro giocate. Il Capo ci ha – ovviamente – rotto i coglioni per circa 20 minuti con la descrizione di una teoria infallibile con la quale vincere, per poi scriverci su un pezzettino di carta 24 numeri ciancicati e tirare fuori dalle tasche 2 euro collosi e sudaticci. Il figlio, più signore, ci ha dato 1 euro e si è fidato della nostra giocata.
Quando siamo arrivati alla ricevitoria, erano le 19:33 e le giocate erano chiuse. Restava una sola schedina, precompilata, 5 colonne per 2 euro e 50. L’abbiamo presa, e abbiamo religosamente diviso in 4 il costo, contando pure i decimi di centesimo.
Se la scaramanzia ha un valore, se si crede ai ciechi maneggi del caso, questa combinazione di eventi fortuiti che ci ha portato a giocare questa manciata di cifre avrà un senso. O almeno, mi piace crederlo.
Buon Sabato a tutti.
