Un elefante?

Mia città, esterno giorno.
Finalmente una specie di primavera sembra farsi strada fra le nuvole umide che ci hanno massacrato le cervicali negli ultimi 40 giorni.
Esco in strada da un palazzo in una zona industrial/commerciale, supermercati, centri della calzatura, marmisti, uffici pubblici, robe così.
Esco, resto abbagliata dal sole, poi nel mio campo visivo si materializza un elefante. Vivo, cammina, dondola il testone e strappa con la proboscide ciuffi di erba dai margini della strada.
Ci metto qualche millesimo di secondo a rendermi conto dell’assurditò della situazione, le macchine gli passano vicino, le persone dallo stesso lato della sua strada si fanno prudentemente da parte.

Ah, certo, un elefante.
UN ELEFANTEEE!!!??

Poi il bestione si ferma un attimo, e intravedo dietro di lui un omino vestito di rosso che lo accompagna e distribuisce biglietti omaggio. Era la pubblicità di un circo che ha piantato le tende nella stessa zona, cento metri più in là.

Peccato. Mi ero già convinta, in quelle frazioni di secondo, che mi avessero drogato il caffè con l’LSD e stessi vedendo pezzi di mondi paralleli mischiati fra loro, il Borneo nel Sud Italia, ad esempio. Già mi aspettavo di vedere Sandokan che mi chiedeva se per la Motorizzazione stava andando bene.

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