Appunti per una ricerca di dati / 5

Giorno sei: e venne il giorno del dramma dei laureati. La domanda era facile, o almeno così sembrava: quanti sono stati, negli ultimi 8 anni, i laureati lucani? La definizione dell’oggetto della ricerca non sembrava nemmeno dare adito a troppe interpretazioni, era oggettivo, insomma, non vago: un laureato è uno che ha concluso il corso di studi universitari, sia esso del vecchissimo,

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del vecchio, del nuovo o del futuro ordinamento. C’è una certificazione, comunemente detta “pergamena di laurea”, che lo attesta, e della quale normalmente si va così fieri che si appende al muro, debitamente incorniciata in palissandro.

E invece.

Il sito del MIUR ha un bellissimo motore di ricerca sotto la voce “Anagrafe Studenti” che consente di stratificare la ricerca fin quasi al colore degli occhi dei laureati italiani. E ci spara un numero, diviso per anni, inequivocabile, tondo, bellissimo. Poi però ha anche un Ufficio di statistica”, credo collegata a dati Istat, che consente lo stesso tipo di ricerca e ci dà, drammaticamente, un secondo numero, molto ma molto diverso dal primo.

Come nel caso di diagnosi mediche infauste, decidiamo di ravanare una

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terza fonte, quella di Almalaurea, istituzione alla quale, mi assicurano, ogni laureando deve iscriversi prima di potersi laureare. Anche lì la ricerca è facile e veloce, ben strutturata, anche lì non passibile di interpretazioni diverse, e dà risultati divisi addirittura per tipologia di laurea: ma il numero finale è diverso, diverso dal primo e dal secondo. Diverso. E non per qualche decina di numeri, che potrebbe anche essere interpretato come un accidente statistico, uno scostamento interpretativo, una differenza nel periodo di rilevazione dei dati. Parliamo di quasi 2.000 laureati in più o in meno nei vari casi. Il che, su una popolazione di meno di 600.000 abitanti in tutto, è un numero enorme.

Cosa c’è di diverso nella rilevazione dei dati? La fonte? quale delle tre sarà più verosimile? abbiamo, senza troppe speranze, scritto ad Almalaurea, una volta scartata l’ipotesi di scrivere al MIUR, dal quale le speranza di ricevere una risposta sono nulle. Inutile specificare, credo, che in nessuno dei tre siti e sottositi si fa minimanente menzione alla metodologia di rilevazione, che forse avrebbe potuto darci qualche lume.

Ipotesi al vaglio:
a) fare una media fra i tre numeri
b) tirare a sorte
c) usare quello a noi più favorevole
d) metterli tutti e tre, arrendendoci di fronte all’evidenza.

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