Giorni tre e quattro: come volevasi dimostrare, i dati già pronti, già caldi, già in posizione di start per arrivare a me, MA da inviare “ufficialmente”, non sono ufficialmente ancora pervenuti. Ho scritto due mail, una sul simpatico, l’altra sul nervoso, e attendo risposte. Al C.p.I. dell’altra provincia la mia richiesta ha provocato scompiglio, ed un prevedibile palleggiamento di responsabilità, anche con toni nervosi. Vabbè, è Agosto: alla fine della giostra mi hanno rimandato al primo dirigente cui avevo scritto, che sicuramente è partito per le Galapagos e torna a metà settembre. Pace.
Istat invece, lasciandomi idi sasso, mi invia entro 24 ore non una pergamena ma una mail con tutti i link (che funzionano, doppio stupore) ove rintracciare ciò che mi serve. Ticket chiuso, grazie, serve altro? (teniamo sempre presente che è il 13 Agosto). Sono talmente basita che non oso rispondere.
E infine, la chicca: riscrivo a quella signora della Provincia in cui risiedo, quella tanto gentile e garbata, per chiederle altre informazioni. Ci mette due giorni a rispondere e quando lo fa – giuro, non sto scherzando, il suo reply è:
“Gentile dr.ssa Cambianeve,
e basta.
Giuro, la mail finisce così. Ho atteso invano un seguito. Sono preoccupata: sarà svenuta? le sarà caduto un faldone sulle dita, troncandogliele di netto? avrà ricevuto una brutta notizia? Che sarà successo alla gentile signora?

Continuerò a leggerTi! “A me non frega un c….. Tanto io non sono Pasquale!” ma “Voglio vedere proprio dove vuoi arrivare!”
TU… SEI PARTE INTEGRANTE DEL SISTEMA! Vuoi che racconti il travaglio di dati e informazioni che hanno come fonte la Tua… Regione regina della burocrazia?
1. io non sono “la Regione”, sono un minuscolo pezzo di essa e nel mio piccolo ho sempre cercato di fare le cose a tempo debito. Pensa che sono stata accusata da una mia collega di essere stata “troppo veloce”!! 😀
2. il fatto che io ci sia dentro non mi toglie il diritto di parlarne, magari nel tentativo di migliorare le cose;
3. la citazione del celeberrimo sketch di Totò è sbagliata, negli anni ’50 la parola “cazzo” in Tv sarebbe stato censurata in 3 secondi netti 😉