Il 25 Ottobre si vota per scegliere il segretario del PD, nazionale e regionale. Le primarie, sì.
A livello nazionale si presentano tre candidati: Franceschini, Bersani, Marino. Non vi starò a sciorinare le ragioni – che sono tutte di pancia, oltretutto, e quindi non razionali – per le quali voterò per Ignazio Marino. L’ho sentito parlare, tempo fa, ed è stato colpo di fulmine. A comnciare dallo slogan: “Sì è sì, no è no, tutto il resto è del maligno”. Perfetto per me che odio le sfumature.
Poi ho cominiciato a seguirlo nelle rare apparizioni televisive, nelle interviste, sul web, ovunque fossero reperibili sue parole. E mi è piaciuto sempre di più. Serio, però ironico, laico, però non estremista, con 4 idee ma molto chiare. E’ minoritario? Voto sprecato? Chissene strafrega. Al cuor non si comanda, quindi non mi scassate. Marino ho detto e Marino sarà.
A livello regionale. Attendo impaziente di sapere chi è il candidato regionale della mozione Marino. Qualche giorno fa realizzo che ho atteso invano. In regione ci sono tre candidati: uno per la mozione Franceschini, e DUE per la mozione Bersani. Ma voi, non lo trovate ridicolo, e un pò avvilente, tutto ciò? Il candidato della mozione Franceschini, evvabbè, democristiano se non della prima ora sicuramente della seconda. Ma due candidati per la mozione Bersani? ma è ovvio il perchè: è la mozione vincente, almeno a stare a numeri e sondaggi finora. Chi si azzarda a rappresentare quello sfigato di Marino, che per ora sembra, e dico sembra, aver raggranellato si e no tra il 5 e il 7% dei consensi? Bersani si, invece, che è un vincitore: e allora tutti sul suo carro, a costo di sfiorare il ridicolo, con due candidature per la stessa mozione.
Le primarie delle primarie.
Ma per favore.
Dott. Marino, passi di qua, e mi porti via.
