91° Battaglione Fanteria, 8 Settembre 1943

Pare che il presidio del Ministero della Difesa a Potenza, meglio nota come “la Caserma”, chiuderà. Cento e passa anni di storia che però dopo l’abolizione della leva obbligatoria sembrano non essere sufficienti a mantenere in vita il 91° Battaglione Fanteria e il suo antico bellissimo contenitore, vero punto di riferimento nella memoria storica dei potentini. Nello spulciare le molte iniziative locali prese per scongiurare questo pericolo, e convincere il riottoso Ministero della Difesa ad investire almeno per la trasformazione della Caserma in un centro di addestramento per allievi ufficiali,  una frase mi ha colpito:

“.. La caserma, resa inagibile dopo i bombardamenti su Potenza del settembre 1943, ospita dal primo febbraio 1977 il 91° battaglione Lucania …”

Beh, io, quell’8 Settembre 1943, per così dire, c’ero.
C’ero perchè sono in possesso di un diario dettagliato del bombardamento e del post bombardamento di quel giorno terribile, redatto da un giovane sottufficiale che si trovava proprio lì, in quella Caserma, e dovette lottare per salvarsi la vita.

Ve ne trascrivo qualche passo.

***********************************

8 Settembre, ore 22.00
“Ero presso il Rione S. Maria allorquando sono stato sorpreso dal primo bombardamento aereo. Spezzonamento e bombardamento dell’edificio Balbo (Comando Generale dell’Armata) e del Museo. Sono riuscito, incolume, a raggiungere la campagna ove ho passato la notte all’aperto”.

9 Settembre, ore 6.00
Mi unisco a mio cognato, visito la casa.”

ore 7.30
Mi reco al Comando dell’Armata a prendere regolare servizio. Al Comando apprendo che durante la notte il Comando Tattico dell’Armata a mezzo di autocarri si è trasferito a Francavilla Fontana (Ufficio Operazioni, Informazioni, Telecomunicazione, Sez. Cifra). A *** rimane ancora un’aliquota del Comando 7° Armata (tuti gli altri Uffici ed un Ufficio Operazioni ridotto). Sono al comando dei seguenti ufficiali: Capt. Punzo Federico; Capt. Frateschi Michele; Capt. Grieco (della Sez. Situazioni). Sono a mia disposizione: il fante Di Lucio, un dattilografo, il fante Conte, un piantone, il fante Rizzo. E’ pure presente il Sergente Battista della Sezione Eliografi e disegnatori.

Riordino l’ufficio lasciato in condizioni pessime per l’affrettata partenza nella notte: ritiro i telescritti della notte, creo nuovi registri protocollo per la tenuta della corrispondenza con il Capt. Tattico. Alle ore 9 mi viene consegnata la corrispondenza che verifico e smisto (si tratta di 7 od 8 fogli) per alcuni sarà in grado di rispondere direttamente il Capt. Tattico perchè a ***, con lo spostamento dell’ufficio e carteggio relativo, sono nell’impossibilità di guardare qualsiasi riferimento a precedenti. Sono intento a sottoporre i fogli al Capt. Punzo, allorchè alle

ore 9:45 circa
siamo sottoposti a violento bombardamento mentre eravamo riuniti nella sede del Comando all’Ospedale S. Carlo. Riesco, dopo un poco, a raggiungere il rifugio dell’Armata. Sono tra gli altri, oltre i miei diretti ufficiali, il Ten. Col. Vitale dell’Ufficio Corrispondenza, ufficiali dell’Ufficio Ordinamento, il Cap. Galik, il Col. Bianchi, il Serg. Maggiore Rossano, Montelastici, Morsetti ed altri. Passata la prima ondata, ritengo sia più prudente allontanarsi dal Comando, obiettivo in sè stesso, e seguendo anche l’esempio di moltissimi altri, per la scaletta a ridosso della Mensa Sottufficiali fuggo all’aperto nell’intento di raggiungere la galleria Calabro – Lucana. Non riesco però a coprire la distanza ed insieme ad altri sono sorpreso dalla seconda e terza ondata di apparecchi nemici. Data l’ampiezza della strada, e le condizioni di visibilità (sole pieno, assenza di alberi perchè terreno glabro, apparecchi a bassissima quota) mi butto attraverso una scarpata, viso a terra ed attendo che tutti gli apparecchi sgancino le bombe, una quarantina nelle vicinanze, moltissime altre più lontano.

Sono letteralmente coperto di calcinacci e vetri, tutto contuso, una storta al piede, un dito slogato. Nessuna ferita. Per difficoltà nel camminare raggiungo con ritardo la galleria della Calabro Lucana, ad incursione terminata. Attraverso la foschia creata dalla polvere mi accorgo che è stata colpita la Caserma A.U.C. Preso da choc nervoso resto in galleria tutto il giorno e la notte”.

 (segue..)

3 risposte a “91° Battaglione Fanteria, 8 Settembre 1943”

  1. in quel bombardamento della Caserma Lucania ho perso il padre
    Maresciallo Enrico Gargani è rimasto sotto le macerie nell’ala che è stata bombardata. Mi piacerebbe che chi l’ha conosciuto mi parlasse di quegli ultimi terribili momenti vissuti insieme. Magari in caserma esiste una lapide in memoria dei 34 militari che hanno perso la vita in quel bombardamento. Grazie

  2. Mi piacerebbe davvero accontentarti, ma mio nonno, che ha scritto il diario di cui ho trascritto uno stralcio, è morto nel 1984. Quello che posso fare è fare una fotocopia del documento originale e regalartelo, magari ci trovi qualche passaggio relativo a tuo padre…
    Quanto alla lapide, ormai non esiste più manco la Caserma, nel senso che è stata chiusa quando è entrata in vigore la legge che aboliva la leva obbligatoria 🙁
    Ti abbraccio
    Ida

  3. Ci occupiamo di storia militare in Lucania. Saremmo interessati ad avere una copia del Diario per i nostri archivi.
    CS SALINARDI

I commenti sono chiusi.