Elezioni Amministrative 2009.
Si vota per eleggere Sindaco e Consiglio Comunale della città capoluogo. Ventuno liste, 840 candidati.
Si volta per eleggere il Presidente della Provincia e Consiglio Provinciale del capoluogo. Diciannove liste, 550 candidati (diversi dai precedenti), di cui un buon 15% residenti nella città capoluogo (circa 80, quindi).
Totale: 1.390 candidati, di cui poco più di 900 residenti nel capoluogo, o comunque aventi nel capoluogo il centro dei propri interessi.
Popolazione della città capoluogo: 68 mila e spiccioli.
Popolazione avente diritto al voto: 57mila circa.
Rapporto fra candidati e popolazione: 1 a 63
Penso di essere fra le pochissime persone dell’intera Regione che non ha un parente candidato, neppure alla lontana. O forse ce l’ho e non me l’hanno detto.
La scena che si presenta a chi come me faccia una canonica passeggiata nel centro storico del capoluogo la domenica mattina è surreale. Un tizio a caso (il signor A) si avvicina con un gran sorriso ad un altro tizio a caso (il signor B), un amico delle elementari del cugino del dirimpettaio, un nome ormai rimosso dal cervello, ma la faccia pare vagamente familiare e quindi perchè no? Dialogo:
A (con gran sorriso): “Carissimo! Come stai? è un pò che non ti vedo”
B (con sorriso uguale e contrario): “Benissimo! e tu? che fai di bello?”
A: “Tuttappò, grazie. Senti.. ti volevo dire … chissà quanti te l’hanno già detto .. io mi candido al Comune /Provincia” (la mano corre veloce alla tasca ed estrae un mazzetto di santini elettorali) “E quindi, se non hai altri impegni .. mi farebbe piacere .. un partito nuovo.. una faccia nuova … “ (che la faccia di A sia nuova per B ci sono pochi dubbi, fino a ieri neppure si salutavano).
B: ” ‘uarda, carissimo, mi farebbe veramente un immenso piacere, io ti conosco, da tanti anni, persona di fiducia / persona seria / persona affidabile / amico mio .. il fatto è che .. mi candido pure io!!!” (estrazione di santini uguali e contrari, stesso formato, stessa stampa, forse stessi colori, sicuramente stessa tipografia, i cui titolari a fine elezioni chissà perchè cambiano sempre la macchina e fanno costruire la piscina nel villone in campagna).
Non è più il caso di perdere tempo in convenevoli, l’elettore utile aspetta, magari solo qualche metro più in là. Guardandosi meglio, in effetti non si ricordano più perchè si sono fermati, sì, pareva una faccia conosciuta, ma ora che ci penso boh, ma chi è questo?
Stretta di mano civile, scambio di santini, che verranno cestinati appena svoltato l’angolo, con furtivo sguardo alle spalle, e via che si va, verso il nuovo elettore consapevole.
Questa scena si ripete molte volte, in molti punti del centro, in molti angoli della grande piazza della Prefettura. Basta guardarsi un attimo intorno e si scorgono scambi di santini (gesto in tutto e per tutto identico a quello dei bambini che si scambiano le figurine), grandi pacche sulle spalle, grandi sorrisi ormai semiparesi.
Non vedo l’ora che passino le elezioni,
per poter tornare ad odiare tutti in rilassatezza.
Colonna sonora del giorno offerta da Fabrizio “Faber” De Andrè.

a me invece ha telefonato una ragazza dalla voce simpatica per ricordarmi delle imminenti elezioni provinciali ed europee (rigorosamente in ordine di importanza, a quanto pare).
Mi sono intrattenuto piacevolmente a scherzare, spiegandole che quel we cade il mio compleanno e che come regalo mi sarebbe piaciuto che la sua lista non raggiungesse il 4% necessario a portare la solita pletora di mangiapane a tradimento a Bruxelles.
…e poi sei tu quella che odia la gente :rotfl:
ma povera .. ! 😀
come l’ha presa?
ha ridacchiato anche lei.
evidentemente le telefoniste non le scelgono dopo attento esame di ortodossia politica 😉