Il segno del potere

Ho scoperto che in un ufficio pubblico il vero segno del potere non è la sedia presidenziale, nè la stanza con vista sul corso, nè le due linee telefoniche, nè il numero di questuanti in fila davanti alla tua porta.

Il segno del potere è avere una SPILLATRICE. Tutta propria.

Chi non ce l’ha non solo non è nessuno ma agogna per averla. Chi ce l’ha, se la porta dietro con una catenella attaccata al collo e dopo averci messo sopra un rilevatore GIS. Il reato più comune all’interno del palazzaccio non è la fornicazione in luogo pubblico, ma – indovinate un pò? – l’appropriazione indebita di spillatrice altrui. I rapporti umani più intimi che ho avuto in questo ormai quasi mese di lavoro six feet under è stato con i colleghi che hanno messo la testa nella stanza e anche senza conoscermi mi hanno chiesto con fare speranzoso e complice: “Scusa, per caso hai una spillatrice?”

Sto meditando di portarmene una dall’ufficio privato, dove si buttano o quasi (notare il paradosso) e acquisire di colpo 200 punti nella gerarchia pubblicufficiesca. Chissà, potrei diventare Direttore Generale.

3 risposte a “Il segno del potere”

  1. Beh, con la spillatrice mi apri un mondo! Ti rivelo una cosa: chi entra nella tua stanza e ti rivolge la fatidica domanda lo fa per due motivi: – 1 – vuole rimorchiarti – 2 – ha la spillatrice, ha finito le “staples”, ma non è in grado di ricaricarla!!!

    🙂

    P

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