La strada è una ferita grigio chiaro nella enorme natica verde smeraldo di una collina ricoperta di grano appena spuntato. Intorno, altre natiche tonde, tutte ricoperte allo stesso modo, in maniera continua e uniforme. Solo, di tanto in tanto, spuntano in mezzo al verde i resti di case coloniche calcinati e sbiancati dal sole feroce delle estati pugliesi. Di solito in cima alle natiche. Il cielo è blu, c’è il sole, l’aria odora di finocchietto selvativo che spunta a quintali ai bordi delle strade. La strada è la Statale 96 bis Bradanica interna, che cercherete invano sulle mappe. E’ una delle strade più affascinanti che io abbia mai percorso, e l’ho percorsa moltissime volte.
Innanzitutto è isolata e pochissimo trafficata, quindi davanti a voi e dietro, nello specchietto, vi può capitare di vedere la ferita grigia che si stende dritta e solitaria, senza altri percorrenti. Poi corre in mezzo al grano, come ho detto. Un grano totale. Senza un cane, una figura umana, un asino, niente. Se avete visto Io non ho paura, che è stato girato pochi chilometri a nord di qui, potete capire di che parlo. I falchi pellegrini, in alto, graffi nel cielo azzurro, planano seguendo le correnti e poi all’improvviso SBAM!! scendono in picchiata a ghermire l’ignaro topolino di campagna.
Nelle notti di Luglio, le colline inondate di giallo sono solcate da luci. Sono i trebbiatori, che lavorano di notte perchè di giorno fa troppo caldo. Falciano, con le mietitrebbia con i fari.
E a metà del tragitto, il capolavoro: Borgo Taccone. E’ un borgo rurale di forse 6 case e 15 abitanti, nato dall’occupazione delle terre degli anni ’50. Spunta in mezzo al grano come un’apparizione, da un lato della strada. Dall’altro, la stazioncina di Borgo Taccone, rossa, minuscola e completa di tutto, con le sue tettoie, la biglietteria, la pensilina, il binario, unico, che le passa davanti, sul quale passano trenini rossi e gialli che sembrano provenire direttamente dal paese dei balocchi, trenini monovagone, minuscoli, leggermente sopraelevati rispetto al grano, in tutto e per tutto simili ai trenini Rivarossi. Non sembrano provenire da nessuna località e non essere diretti da nessuna parte.
Peccato che la fermata di Borgo Taccone sia stata soppressa, e la stazioncina, agghindata come una sposa del secolo scorso, si impolvera nel vento aspettando un treno che non arriverà mai più.

Hai ragione…conosco la strada ed è davvero0 stupenda, come sono bellissime tutte le strade della tua regione…che giri interminabili che abbiamo fatto..bei tempi..:-((
vorrei essere contattato dalla curatrice del blog, mi piace molto la sua descrizione della statale bradanica…
Dimenticavo il mio indirizzo:
michele.ce@tiscali.it
GRAZIE!
bella descrizione complimenti