Tra i prodotti tecnologici che meno hanno risentito dell’avvento della modernità, nel nostro ufficio, ci sono i telefoni. Il centralino che sovrintende al loro funzionamento ha conosciuto Meucci dal vivo, ed è quindi fatale che, uno dopo l’altro, gli amati apparecchi che ci tengono in contatto col mondo tendano ad abbandonarci, e non siano rimpiazzabili perchè i tecnici consultati li guardano e poi si mettono a ridere, proponendoci subito un preventivo per l’acquisto di una centralina (e relativi apparecchi) nuovi.
Così, la situazione a tutt’oggi è la seguente:
1. nella stanza della segretaria ci sono due scrivanie, di cui una sola occupata, ed un solo telefono, abilitato però a fare chiamate ai cellulari, funzione inibita a tutti gli altri apparecchi dell’ufficio per una botta di micragnosità del Capo di ormai due anni fa. La procedura per le chiamate in entrata è la seguente:
a. la segretaria risponde a telefono;
b. mette in attesa premendo un semplice tastino rosso;
c. passa la chiamata digitando il numero dell’interno desiderato. Facile, no?
2. nella mia stanza, dove lavoriamo in due, c’è un solo apparecchio, la cui suoneria NON funziona. Fortunatamente la stanza è adiacente a quella della segretaria, quindi c’è già un primo emendamento alla procedura descritta, per il quale il punto c. è sostituito da “passa la chiamata chiamando a voce il nome dell’utente desiderato”. (Il motivo per il quale il mio apparecchio non funziona è il cedimento strutturale dovuto ai ripetuti sbattimenti sul pavimento, causati dalla collega che c’era prima della buddista, che puntualmente iniziava a parlare e poi si allungava verso un documento, una penna, la limetta delle unghie, dimenticando che il telefono era su un’altra scrivania e tirandoselo dietro fino a collasso avvenuto. Per evitare che rimanesse solo il tastierino, avevo fermato il telefono alla scrivania legandolo con gli elastici da pacchi)
3. nella stanza tecnica, tutto funziona a meraviglia: però ci sono pur sempre 2 telefoni per 3 persone, che cambiano posto fra loro a sorpresa come nella quadriglia, a porte rigorosamente chiuse; quindi si digita il numero dell’interno, e poi si aspetta di vedere se la sorte ha giocato a favore. La segretaria qualche volta ricava da questa lotteria divinazioni per la sua giornata e nuemri da giocare al Superenalotto
4. anche nella stanza dell’architetto la suoneria NON funziona. Il problema è che la stanza dell’architetto dista circa 20 metri + un angolo, in linea d’aria, dalla stanza della segretaria. Il punto c. è dunque sostituito da “passa la chiamata urlando AAARCHITEEEETTTOOOOOOOOOOO una o più volte, fino a che l’architetto non sente”.
5. il telefono del Capo – nemesi divina – ha problemi con il cavo della cornetta, per cui quando risponde sembra Massimo Boldi quando faceva il TG a Drive In: “Proonto! Proonto!” (e sbatte la cornetta) “Pronto!” e così via….
