.. e poi naturalmente c’è la possibilità di realizzare sogni impossibili: il mio, per esempio, è stato quello di avere un avatar coi fianchi larghi, tettine minuscole, i capelli rossi, e indossare un miniabito di lamè argento e gli anfibi senza sembrare un insaccato o Cuccureddu.
Second Life / 2
E poi, quando finalmente hai imparato a vestirti, e più o meno a muoverti, puoi partecipare ad una conferenza su Second Life. Il luogo nel quale le indicazioni date ti teleportano è desolatamente vuoto, e qui scatta la prima umiliazione: se qualcuno non ti viene a prendere vaghi fra mare e passerelle che non portano da nessuna parte. Ma anche il luogo della conferenza comporta alcune difficoltà: per esempio ti può succedere di esagerare con i movimenti – che in fondo hai appena imparato ad utilizzare – e di cascare in mare ben due volte, con la tutor di turno che ti chiede gentilmente se sei in difficoltà ma sono sicura che a casa sua sta ridendo a crepapelle. Per fortuna la morte per affogamento e l’influenza da vestiti bagnati non esistono, su SL, che non a caso è un mondo perfetto.
Poi però scatta pure il divertimento. Una conferenza in SL può essere molto interessante ma a tratti leggermente noiosa come tutte le conferenze del mondo. E allora avere vicino un avatar di sesso maschile, in jeans e canotta bianca, stile camionista, che conosci e col quale puoi ridacchiare genericamente può essere un utile diversivo. Ad un certo punto una tizia in abito nero si piazza sulla sedia davanti alla mia, palesemente in piedi, e per di più agita le braccia. SL o non SL, d’accordo col camionista decidiamo di comportarci come se fossimo in RL: lui la contatta in privato. Questo il surreale dialogo che ne segue:
Lui: “Scusa, puoi sederti?”
Lei: “Ma sono seduta”
Lui: “Io ti vedo in piedi, e agiti anche le braccia, è un problema mio?”
Lei: “E mi sa di sì. Vuoi uno shot?”
Troppo tardi ci rendiamo conto che la tizia deve averlo preso per un tentativo di abbordaggio virtuale, per di più da un rozzo con la barba e la canotta, e qui le risate dilagano. Il mio collega camionista rincara la dose contattando in privato anche un altro avatar con lunghi capelli rossi, seduto affianco a quello che continua a nuotare nell’aria, e le chiede:
“Scusa, tu come la vedi la tizia alla tua destra? Seduta o in piedi?”
Per fortuna la rossa è più seria e non risponde per niente, e per fortuna i nostri microfoni sono chiusi, se no le risate, ormai con le lacrime, le avrebbero sentito anche i relatori. Bella esperienza, comunque, anche se devo ammettere, sicuramente per niubbaggine, che
me ne sfugge la devastante innovatività. Alla fine, mi è sembrata solo una possibile forma, certo molto più “leccata”, di videoconferenza.
Massacratemi pure.
Second Life
Una breve ma intensa esperienza.
Mi hanno insegnato a muovermi e mi hanno vestito.
Una roba che non mi succedeva da quando avevo 6 mesi.