29 Febbraio 2012

Ho dormito male, nella notte fra il 28 e il 29. Mi sono svegliata sudata, agitata, avevo freddo e crampi alla pancia. Poi è andata meglio, però quando ormai era troppo tardi. Suona la sveglia, non ho voglia di alzarmi, e quindi il 29 Febbraio 2012 inizia con le talpe dei sensi di colpa che spuntano con la testa dalle buche della coscienza.
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Poi prosegue maluccio. Una indomabile sindrome premestruale mi spinge a vestirmi, guardarmi. Spogliarmi e rivestirmi. Cambiare borsa. Ricambiarla. Mettermi scarpe. Toglierle, metterne altre. Finalmente esco.

Ho scritto una lettera, che non è stata spedita.

Ho appreso di gente sorprendentemente  comparsa nelle mie stanze. Ho sperato che non venisse in testa a nessuno di venire a cercarmi, speranza prontamente esaudita. Ho brevemente meditato di chiudermi nel bagno, e di girare gli angoli dei corridoi con modalitá FBI, spalle al muro, pistola in alto con due mani, giro d'angolo repentino con pistola spianata e poi urlare “LIBERO!!” se dietro l'angolo non c'é nessuno. Poi sono tornata a farmi i cazzi miei.

Lavoro: avviso pubblico per incentivare l'occupazione (l'ennesimo), lettere dal computer di una collega mortalmente lento, altra ordinaria amministrazione, chiacchiere, caffè, pensieri, tastiera, il mio pc che mi manda a dire che sta tirando le cuoia. Ho negli occhi l'uscita per la pausa pranzo, io e un gruppo di colleghe giovani, allegre, stiamo ridendo tutte, siamo contente di respirare la primavera, ci salutiamo con calore. Bello.

Cerchietti fritti e tortino di carciofi a pranzo. Arancia, un biscotto al cioccolato.

Arriva il tecnico per il pc, nel pomeriggio. Reinstalla tutta la madonna, cambiandomi tutti i posti, mettendo programmi nuovi, con altri nomi, il che mi provoca sempre un leggero malessere. Non mi piacciono i cambiamenti. E comunque alla fine qualcosa che non funziona c'è: Dropbox sembra incompatibile con i firewall della rete. Però nel frattempo se ne sono andati tutti, posso solo accettare la resa, spegnere smadonnando e andarmene a casa.

Ho portato la macchina a lavare. Mi terrorizzano dicendo che se non vado a riprenderla entro le 18:30, loro chiudono e me la sequestrano. Sono lì alle 18:20 e hanno quasi appena cominiciato. Resto nel vento freddo della sera ad aspettare l'ultima asciugata col panno daino. Il proprietario dell'autolavaggio ha pena di me e mi fa entrare nel gabbiotto, offrendomi il caffè. Me ne vado con la vetturetta scintillante e un debito di tre euro con l'autolavaggio, che non ha da cambiare.

Ho ricevuto una telefonata importante. Che sia arrivata proprio un 29 Febbraio, mi sembra un buon segno. Domani è il primo Marzo, meglio ancora.

Ah, a proposito. Qui, se volete, ci sono gli altri 29 Febbraio. Quelli che mi ricordo, almeno.

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29 Febbraio, 2008

Una banale giornata di lavoro. Qualche incazzatura, perchè si cerca di prendermi per i fondelli. Qualche soddisfazione, come ogni giorno. La presentazione della lettera al Presidente per essere stabilizzati. Me lo ricorderò, che era il 29 Febbraio?
Nel 2004 era domenica, nel mio diario ho annotato che ho passato la giornata a cucinare e a cercare di digerire quello che avevo cucinato. Pantani era morto da 15 giorni e ancora nessuno se lo era scordato. Mi ricordo perfettamente dove ero, il monolocale con soggiorno e angolo cottura dove contavo giorni inutili, inutili sia i giorni che passavano sia il conteggio che ne facevo. Ricordo con grande chiarezza quanto ero infelice, anche se non lo sapevo, anche se il peggio doveva ancora arrivare.
Nel 2000, ho un buco. Nessuna annotazione, niente di niente, chissà dove l’ho scritto. Ma che potevo star facendo? lavoravo, come un mulo, all’epoca. Tanta fatica e pochi soldi, e la soddisfazione di aver fatto bene qualcosa bisognava raccontarsela da soli, che nessuno ti diceva niente. Oddio, non che oggi sia diverso, talvolta non c’è manco la soddisfazione.
Nel 1996, altra comune e banale giornata di lavoro, diversissima da questa, che ho scrupolosamente annotato nell’agenda di allora. E’ buffo, ignoro totalmente, a rileggerle oggi, chi siano le persone che ho nominato in quell’appunto. Ricordo solo che si trattava del progetto di una fontana, che adesso fa bella mostra di sè (vabbè, bella, carina, diciamo) in una piazza centralissima della città.

Nel 1992, ero a Firenze, ospite di un’amica che aveva casa a Piazza Santa Maria Novella, 2. Praticamente aprivi le finestre e ti trovavi in faccia una delle chiese più belle del mondo, e a me pareva un miracolo. Mi sono svegliata presto, mi sono vestita e sono uscita a spasso per Firenze la mattina presto, una mattina di quasi primavera, un pò umida, un pò fredda ma col sole. Ricordo bene la sensazione di totale libertà, il meraviglioso straniamento di fare la turista senza esserlo veramente. Ero senza una lira in tasca, quasi letteralmente, eppure ero – forse – più felice, mi pareva che tutto dovesse ancora succedere.
Infatti.