Sarò molto poco originale quest’oggi, perchè intendo spezzare una lancia a favore dell'”inverno invernale” e dell'”estate estiva”, sapendo di essere in ottima e variegata compagnia (Michele Serra, ad es.). Ogni giorno da almeno due mesi tutti i telegiornali, senza esclusione alcuna, dedicano spazi più o meno ampi a quello che sembra essere un assaggio di Apocalisse, ovvero “l’ondata di maltempo che ha investito l’Italia”.
Esecro questa espressione al pari della sua gemella che imperverserà fra Luglio e Agosto, ovvero “l’ondata di caldo che ha investito l’Italia”. Ogni volta che la biondina di turno la pronuncia, dilatando la pupilla e afferrando i fogli che ha davanti quasi a volerne fare baluardo per il suo corpo di fronte all’ondata di gelo incommensurabile che già vede arrivare dietro la telecamera, mi verrebbe voglia di prenderla per il collo, deportarla al Polo Nord e lasciarla lì in camicetta di seta a lottare con gli orsi per una lisca di merluzzo. QUESTO è il freddo polare, testina di minchia. E tu sei una giornalista, lo dovresti sapere che cos’è una notizia. Il freddo d’inverno non PUO’ essere una notizia.
“E i -37 al Nord Italia?” Sulle ALPI, cazzo, a 4.000 metri!!! Che ti aspetti, i mandorli in fiore?
“E la neve sulla Salerno-Reggio Calabria?” Ma lo sai quanto sono alti ed esposti al vento i viadotti nel tratto lucano? Lo sai che l’uscita di Campotenese è a 1.000 metri? Lo sai che siamo sotto il massiccio del Monte Pollino, 2.000 metri? Lo sai che è INVERNO, hai presente, quella stagione fredda, dove tu ti metti il maglione, il cappotto e i guanti? O nella tua beata ignoranza di mezzabusta del cazzo pensi che le montagne siano tutte la Nord, e il mare tutto al Sud, e che qua ce la grattiamo in continuazione con cozze, vongole, ‘o sole, ‘o mare, i mandarini e il putipù?
Vivo in una cittadina sull’Appennino Meridionale a circa 800 metri di altezza. Ogni anno nevica sempre meno, la bufera che ho descritto qualche giorno fa me la sono goduta in lungo ed in largo proprio perchè adoro la neve, e può capitare (è già capitato) che un intero inverno passi senza nemmeno un fiocco. Solo trenta anni fa, quando la lavoratrice era una bimba coi codini, poteva capitare che nevicasse per settimane intere, e alla fine i cumuli di neve ai lati delle strade erano molto più alti di me. La neve gelava, e quando le temperature, verso Marzo, si alzavano un pò, blocchi di neve cadevano dai tetti delle palazzine anni ’60. Successe davanti a me, la minivalanga cadde sul tetto di una macchina e la sfondò completamente. Vecchi zii di mio padre mi raccontavano di tormente di neve notturne degli anni ’30, e dell’ululato dei lupi che si spingevano fino ai bordi della cittadina abitata, perchè nei boschi non c’erano più prede da cacciare.
Ma la mia (la nostra) è un battaglia persa in partenza. Dare ferali notizie di ghiaccio sul’autostrada tra Roncobilaccio e Barberino (ma pensa un pò che mattacchioni, a chiamare quel tratto “valico appenninico”) serve a riempire il colossale vuoto mediatico di un paese nel quale quello che di importante si avrebbe da dire, le vere notizie, non si possono dare perchè genererebbero sfiducia nel consumatore/investore, e invece bisogna stordirlo con notiziole stolide, la neve d’inverno, il caldo d’estate, la Marini che torna da Cecchi Gori, i calciatori che si prendono a cazzotti, il Nuovo e Radioso Governo* che non dorme di notte per capire come ci deve inc++++ senza nemmeno il conforto della vaselina.
Mediolanum che fa un accordo con Poste Italiane per l’utilizzo degli sportelli postali per operazioni bancarie, e quindi dall’essere banca on line si ritrova di colpo ad avere migliaia di sportelli in tutta Italia, da Milano a Olevano sul Tusciano.
150.000 insegnanti che dal 1° Gennaio 2005 saranno considerato “soprannumerari” e saranno licenziati.
Queste sono notizie.
Ma portano sfiga, rischiano di stracciare il velo di allegra gaudenza che tutti i TG devono sbattere al vento come una bandiera. Meglio impiegare quei tre minuti a parlare di ghiaccio sulle Alpi, e di freddo d’inverno.
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