Al distributore di benzina di via Firenze, che con soli 30 minuti di coda mi ha consentito di fare un pieno che mi ha tolto dall'ansia. Un giorno dovrò rifletterci meglio, sulla natura postcommerciale della mia vita, che mi fa mettere in testa l'idea che sia iniziato il razionamento dei tempi di guerra se solo non ci sono 7 marche di fette biscottate sugli scaffali. Insomma, forse delle fette biscottate non mi sarebbe importato granchè, ma sapere di non poter fare benzina beh, lo ammetto, mi ha messo un tantino in ansia.
Alle impiegate dell'ufficio postale di via Messina, sfinite dopo mesi nei quali ogni santo giorno di lavoro c'è l'assalto ai forni di centinaia di utenti mediamente impazienti, per il combinato disposto di attivazione delle card carburante, di aperture di conti correnti rese obbligatorie dalla Finanziaria, degli usuali pagamenti di bollette / ritiri soldi dai libretti / spedizioni di raccomandate, lettere e pacchi. Sfinite ma ancora sorridenti, e capaci perfino di amaro umorismo quando la sottoscritta gli ha presentato due card da attivare, 5 bollette da pagare (col Bancomat!) e una di loro mi ha detto: “Nessuno avrá pietá di noi, oggi, giusto?”. Sfinite e sorridenti ma fino ad un certo punto, perchè quando l'ennesimo utente cerca di fare il furbetto ed entrare dopo l'orario di chiusura e alza pure la voce, la fila di signore si alza compatta ed abbaia all'unisono contro il giovanotto, che si spalma contro il vetro stile Gatto Silvestro nel tentativo di retrocedere
(naturalmente quando è stato il mio turno, dopo due ore e venticinque minuti di attesa, la procedura che fino a quel momento per tutti i circa 120 utenti che mi avevano preceduta era andata liscia come l'olio, è crashata: oltre alla breve ma violenta colluttazione verbale poc'anzi descritta, l'eliminacode è impazzito e ha cominciato ad andare avanti da solo, per cui si sono affollati intorno ad un solo sportello (il mio, ca va sans dire) cinque o sei numeri progressivi, i cui titolari erano tutti oltre la settantina, che ho dovuto sedare e ordinare manualmente)
E infine, agli amici un tempo complici, conviviali, perfino affettuosi, che fuori dall'ufficio postale oggi hanno finto di non vedermi perchè gli pesava il culo venire a salutarmi, auguro affettuosamente di trovarsi senza benzina nel cuore della notte in mezzo ad una nevicata fitta spersi in una stradina di campagna sconosciuta e che una tempesta solare abbia interferito con i satelliti per cui misteriosamente il solo telefono cellulare in assoluto che si possa chiamare in soccorso è il mio.
Che però io tengo spento, perchè dormo.
Ahahahah fantastico. Anche io ho avuto l’ansia di finire la benzina, e me ne dispiaccio pure perché come te questa storia dell’allarmismo di fine prodotto mi crea non poco disappunto.
Sono andato al distributore, e la benzina è finita proprio quando stava a me. Viva la fortuna, insomma 🙂
Ti notifico che (perchè non l’avevo fatto prima?) ho letto il tuo blog. Godibilissimo 😀 congrats