News della settimana

La primavera stronca le gambe? Domenica, dopo 7 mesi di continui progressi e di rispetto delle mie tabelle di marcia, mi sono fermata dopo 6 km, poco più del 50% di quello che volevo fare. Mi consolo pensando ad un certo numero di concause (il periodo del mese – per le donne è fondamentale – la primavera, un allenamento settimanale sbagliato per motivi di lavoro, una certa forma di appagamento mentale) ma la verità è che sono schiattosa. Registro anche la prevalenza del corpo sulla mente, in questo caso: poco oltre il 6° km mi sono fermata, e sono certa di non averlo deciso io. Il mio corpo ha deciso per me. Obbedisco. E’ opportuno ascoltarlo, quando parla a voce così alta.

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Mamma: Hai preso il 17 Marzo di festa? brava! e hai anche spiegato perchè?
Sorella: No [mia sorella vive all’estero, N.d.R.]
M: Hai fatto male! perchè non l’hai detto? avresti fatto un figurone!
S: Mamma, se in Finlandia è la Festa della Renna, il mio collega finlandese potrebbe prendersi un giorno di ferie, senza per forza spiegarlo a tutto il mondo. Ecco, fai conto che qui la feste dell’Unità d’Italia ha la stessa valenza della Festa della Renna
M: Ah. 

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Sono convocata in Tribunale per rendere testimonianza in una causa civile intentata da una consulente contro la società nella quale lavoravo prima. L’avvocato della consulente, delegato da un suo collega titolare, è un mio compagno di scuola del liceo. Quando svolto nel corridoio del tribunale dove c’è la stanza del magistrato davanti al quale devo rendere testimonianza, lo vedo seduto su una panca, curvo sulle carte che legge velocemente, cercando di imprimersi nella testa i dettagli della causa, di cui sa poco. La scena mi accende un flash nella testa nel quale la  stessa persona, 28 anni prima, è seduta nel corridoio della scuola cercando di imprimersi nella testa i dettagli della lezione prima dell’interrogazione. Mi prende un moto di tenerezza e nostalgia così forte che mi si riempiono gli occhi di lacrime. Il flash continua quando davanti al magistrato il serio avvocato dichiara di essere un sostituto del titolare, e ammette di non conoscere la causa nei dettagli. Il tono della voce è identico a quando si dichiarava impreparato davanti al nostro terribile professore di storia e filosofia. Lo guardo con la coda dell’occhio e ci viene da ridere, orribilmente, considerata la situazione e le persone che abbiamo intorno. Ci teniamo la ridarella fino alla fine, e soprattutto ci teniamo, prezioso, il ricordo dei nostri 17 anni. Non passati invano.