Correre / 5

Ok, ci siamo.
Il grande giorno si avvicina.

Ieri ho corso 10 km tutti insieme per la prima volta, e sto bene. Il cuore e i polmoni rispondono a meraviglia, quando mi sono fermata non avevo nemmeno il sopraffiato. E’ la carcassa che mi dà qualche problema, la schiena, soprattutto. Ho un fastidioso dolore in basso a sinistra, poco sopra la natica, che è una vecchia contrattura mal curata, o forse un problema di postura o di colonna che comprime un qualche nervetto, non lo so. Al 3° km comincia a farsi sentire e aumenta d’intensità fino al 7° circa, allargandosi e coinvolgendo tutta l’area renale. Poi forse si scalda, non lo so, insomma mi pare di sentirlo meno. Però c’è, sempre, fino in fondo. Domenica prossima devo farmi una robusta strofinazione di Feldene prima della gara, e fare una lunga seduta di stretch, anche la sera prima, magari. E sforzarmi di correre più sciolta.

Studio il posto dove lasciare l’auto, e cosa portarmi dietro. Thè caldo con lo zucchero, da bere subito dopo la gara. Devo comprare un thermos, non credo di averne uno. Studio l’abbigliamento, la vestizione sarà tipo quella dei toreri, accurata e meticolosa, a cipolla, per non prendere freddo all’inizio e potersi spogliare durante e potersi rivestire subito dopo. Studio il percorso. C’è un primo strappetto in salita quasi subito, dopo il 1° km, ma non dovrebbe essere un problema. Poi il percorso è quasi tutto in pianura o in discesa, fino all’ultimo terribile chilometro (forse anche qualcosetta in più), che è tutto un lungo salitone. Ricordarsi di conservare le energie. Andare piano, non farsi coinvolgere dal ritmo altrui. Sei sola, ricordati. Tu e la strada. Tu e 10 km. da percorrere di corsa, ma al tuo ritmo. Tu e te stessa. Considerato che è la mia prima partecipazione ad una gara podistica, l’importante è arrivare, tagliare il traguardo. Se in qualche punto dell’ultimo chilometro avrò camminato invece di correre, pazienza.

La musica: ieri ho provato a tenere le cuffie e attaccarle, invece che all’I-pod, alla radio. Una intuizione geniale. Qualcuno che mi parla nelle orecchie è per me fonte di grande distrazione, nel senso che mi concentro su quello che viene detto e non sento la fatica. I primi 4-5 km sono corsi via e non me ne sono nemmeno accorta. Solo che gli auricolari col sudore scivolano, e odio dover spezzare il ritmo per sistemarle. In settimana provo ad andare alla ricerca di auricolari col passanuca, ma ho qualche dubbio che riuscirò a trovarli. A quel punto meglio niente.

La settimana scorsa, e anche ieri, mi è successa una cosa strana. Intorno al 2° chilometro e qualcosa, ho avuto netta la sensazione che le gambe andassero da sole. Non so come spiegarla meglio: le gambe avevano preso un ritmo loro, che era solo marginalmente comandato dal cervello. E non ero in discesa. Non è durato molto, forse un chilometro, un chilometro e mezzo, però è stato bello. La sensazione si sè ripetuta negli ultimi 500 mt, ma in quel caso è più comprensibile, quando si vede arrivare il traguardo la stanchezza svanisce. Faccio affidamento su questa sensazione, per quel famoso ultimo chilometro.

E dopo i 10 km., tutte le strade sono aperte 🙂

Si parte alle 9:30 di Domenica 6 Marzo. Attualmente copro i 10 km. in 1 ora e 10 minuti circa. Mettiamoci pure un po’ di emozione / imprevisto (la salita!), ma prevedibilmente intorno alle 11:00 avrò tagliato il traguardo. Se vorrete rivolgermi un pensiero di incoraggiamento, in quell’ora e mezza, sono sicura che mi arriverà.

Uno spot beneaugurante 😉