La presente per notificarvi che – come è in uso fra persone civili in questo pizzo di mondo – mi è arrivato un biglietto di ringraziamento da parte del destinatario del mio telegramma di condoglianze così faticosamente inviato. Ne deduco brillantemente che il mio telegramma è giusto a destinazione, non potendo la persona in questione ringraziarmi solo per le buone intenzioni. E sull’estratto conto della carta di credito ci sono in bella vista i 3,60 euro addebitatimi per il servizio.
E dunque mi rimangio il giudizio iniziale: è stata molto dura, sì, ma ce l’abbiamo fatta. Fido nel fatto che la prossima volta invece che 56 minuti ce ne possa mettere solo 10, avendo già passato le forche caudine dello sverginamento della pagina dei “Servizi ai Privati” di Poste Italiane, e avendo io astutamente stavolta preso nota di nome utente, password, codici e codicilli e istruzioni per l’uso.
Ne approfitto per rendere merito anche al sistema di trasporti integrati che ha consentito a mia sorella di giungere nella città natale da 10.000 km. di distanza con soli 20 minuti di ritardo: 4 coincidenze 4, di cui 1 aerea e ben 3 ferroviarie (Ferrovie dello Stato, eh, capiamoci) imbroccate senza una piega, con valige consegnate intatte (e proprio quelle) e a tempi di record, controlli passaporti effettuati con rapidità svizzera, e treni partiti ed arrivati in orario, ai binari giusti. Non ci sono più i disservizi di una volta, penso. Hai avuto culo, ri-penso, dopo aver visto i servizi tv della gente rimasta bloccata 18 ore sull’autostrada innevata al valico appenninico, e ricordando le peripezie dell’anno scorso, così drammatiche che mi rendo conto solo ora di non averle neppure raccontate (ero ancora nel tunnel di Facebook, dal quale sto
cercando faticosamente di uscire).
Evviva!!!
Cambianeve è tornata!