Non ci posso credere

Aggiorno la serie degli indirizzi e-mail impossibili, ma, per favore credetemi, del tutto autentici. Ovviamente l’estensione non è quella, se no gli scrivereste tutti, a ‘sti mentecatti, e finirebbero con il godere di una ingiustificata botta di notorietà, della quale sarei invidiosissima.

1.  Amico di Stelvio:  nelvuoto@libero.it 

2. Funzionario un piccolo Comune della provincia: tipregoscrivimi@gmail.com

3. ma la palma d’oro va al giovane precario di un ente paraministeriale, tutto compreso nel suo nuovo lavoro simil manageriale, che aveva commesso l’errore di farsi un indirizzo e-mail usando un server nazionale che voleva rendere un servizio alle città d’Italia, per cui tutti gli indirizzi iniziavano con IN e poi il nome della città (infirenze, inmilano, etc.). Il problema è che la città dove viviamo si chiama Potenza, e quindi il giovane Robertino, richiesto dal crudelissimo Stelvio – che l’aveva già letto sul biglietto da visita – di compitare ad alta voce il suo indirizzo e-mail, è stato costretto a balbettare (più di una volta), mentre io diventavo viola per trattenere le risate, robertino@inpotenza.it

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