E poi, quando finalmente hai imparato a vestirti, e più o meno a muoverti, puoi partecipare ad una conferenza su Second Life. Il luogo nel quale le indicazioni date ti teleportano è desolatamente vuoto, e qui scatta la prima umiliazione: se qualcuno non ti viene a prendere vaghi fra mare e passerelle che non portano da nessuna parte. Ma anche il luogo della conferenza comporta alcune difficoltà: per esempio ti può succedere di esagerare con i movimenti – che in fondo hai appena imparato ad utilizzare – e di cascare in mare ben due volte, con la tutor di turno che ti chiede gentilmente se sei in difficoltà ma sono sicura che a casa sua sta ridendo a crepapelle. Per fortuna la morte per affogamento e l’influenza da vestiti bagnati non esistono, su SL, che non a caso è un mondo perfetto.
Poi però scatta pure il divertimento. Una conferenza in SL può essere molto interessante ma a tratti leggermente noiosa come tutte le conferenze del mondo. E allora avere vicino un avatar di sesso maschile, in jeans e canotta bianca, stile camionista, che conosci e col quale puoi ridacchiare genericamente può essere un utile diversivo. Ad un certo punto una tizia in abito nero si piazza sulla sedia davanti alla mia, palesemente in piedi, e per di più agita le braccia. SL o non SL, d’accordo col camionista decidiamo di comportarci come se fossimo in RL: lui la contatta in privato. Questo il surreale dialogo che ne segue:
Lui: “Scusa, puoi sederti?”
Lei: “Ma sono seduta”
Lui: “Io ti vedo in piedi, e agiti anche le braccia, è un problema mio?”
Lei: “E mi sa di sì. Vuoi uno shot?”
Troppo tardi ci rendiamo conto che la tizia deve averlo preso per un tentativo di abbordaggio virtuale, per di più da un rozzo con la barba e la canotta, e qui le risate dilagano. Il mio collega camionista rincara la dose contattando in privato anche un altro avatar con lunghi capelli rossi, seduto affianco a quello che continua a nuotare nell’aria, e le chiede:
“Scusa, tu come la vedi la tizia alla tua destra? Seduta o in piedi?”
Per fortuna la rossa è più seria e non risponde per niente, e per fortuna i nostri microfoni sono chiusi, se no le risate, ormai con le lacrime, le avrebbero sentito anche i relatori. Bella esperienza, comunque, anche se devo ammettere, sicuramente per niubbaggine, che
me ne sfugge la devastante innovatività. Alla fine, mi è sembrata solo una possibile forma, certo molto più “leccata”, di videoconferenza.
Massacratemi pure.
voglio imparare anche io; essere vestito anche io, essere portato ed introdotto anche io!!! e come al solito addometarmi al secondo minuto con occhi aperti e la certezza di non essere beccato!!!
io non riesco nemmeno a iscrivermi. ci avrò provato venti volte con venti nomi diversi e ogni volta che arrivo alla fine salta fuori un errore secondo cui L’Entità Suprema ha deciso che io non posso esistere lì dentro. Tu che ne sai, mi riesci a dire PERCHE’ !
cara…su SL sono anche io così…se non mi invitano, mi portano ecc non arrivo da nessuna parte. Ho imparato a vestirmi decentemente (ti dico di più, per farmi togliere i jeans che mi ero messa su e la divisa da pescatore dei primi giorni ad un certo punto granieri mi disse “Spogliati, ora, togli tutto, ti vesto io”…
Tu immagina la scena Sl o non SL …imbarazzante!!!!!
saluti cate
Caterì, a me ‘ste fortune non mi capitano mai … 😀
@Monj: io sono ignorantissima, potrebbe essere un problema di potenza del processore del pc? in ufficio non ci sono riuscita, ad installarlo, perchè il pc è vecchio e stanco: a casa si …
Tesorina,
Io sarei anche curiosa di venire a vedere questa Second Life… l’unica cosa e’ che sono talmente rotta di p… con la mia ‘prima’ vita, che l’idea di averne anche una seconda, come dire, mi fa impressione!!!
Bacetti again 🙂
SL ha bisogno di due cose per funzionare bene: una scheda video abbastanza recente e veloce e una discreta quantità di RAM. Su macchine troppo vecchie non gira o gira da schifo. In più molti amministratori di rete, soprattutto nelle PA, inibiscono il DNS, quindi non riesci proprio a collegarti.