Ineccepibile

Stamattina mi viene dato l’incarico di prenotare una saletta riunoni per il giorno 10 Novembre. Vorrei far notare che fra le sei stanze che compongono la nostra fetta di ufficio pubblico ce n’è una destinata ad una SEGRETARIA,  un essere di età indefinita con gli occhi perennemente sbarrati da un indefinibile terrore e non mi vorrei sbagliare ma fra i compiti delle segretarie POTREBBE esserci anche quello di prenotare una saletta riunioni, soprattutto se la saletta in oggetto è sul nostro stesso piano, non è che dobbiamo prenotare la Royal Albert Hall, eh??? No, devo farlo io. Vabbè. Pierre Cosso si offre di accompagnarmi dall’UomoChePrenotaLeSaletteRiunioni, un piano più sotto.

Arriviamo davanti alla sua porta alle ore 10:12, muniti di regolare domanda scritta formata timbrata e tutte le madonne santissime che la burocrazia impone. A uan mia precisa richiesta di mandargli na mail mi ha rispsoto che non si può, “serve il documento cartaceo. E ah, signorì, arrivate SUBITO, perchè se nel frattempo mi arriva un altro documento cartaceo io devo dare la precedenza a quello.” Oh Madonna. 

Lui non c’è. Alle 10:18 cediamo alla fatica e ci sediamo sul divano del corridoio. Alle 10:25 arriva. Presentazioni, bla bla, passaggio di carta. Esamina la domanda lettera per lettera, non mi preoccupo perchè le parole contenute sul foglio di carta, intestazione compresa, saranno forse 20. Ci fa ripetere tredici volte, nonostante siano scritti bene in chiaro, giorno e ora della riunione. Si piazza davanti al computer e armeggia e smanetta per circa 10 minuti. Esita prima di dare invio a qualunque cosa come se temesse che invece di lanciare, chessò, una stampa, stesse comandando l’apertura degli hangar di sicurezza a Cape Canaveral e il successivo lancio di missili nucleari su Cuba.

Quando alla fine (ore 10:42) ci rilascia quella che potrebbe sembrare una ricevuta, scopriamo trattarsi invece di UNA COPIA (sembra un dettaglio trascurabile, ma non lo è) del calendario di occupazione della ormai famosa saletta, una griglia di Excel con tre colonne: data,  ufficio che chiede l’utilizzo della sala, orario per il quale si chiede l’utilizzo. La SECONDA COPIA, il solerte impiegato la prende con sè. Si alza e attraversa tutto il corridoio, sale un piano di scale e attacca il foglio A4 con due puntine sulla porta della saletta. L’operazione, ci dice con malcelato orgoglio, viene compiuta OGNI VOLTA che qualcuno chiede l’utilizzo della sala ed essa viene accordata. Quindi, se nella giornata ci sono dieci richieste, anche per date successive di un mese o due, lui si alza, percorre tutto il corridoio, sale un piano di scale, appiccica, ridiscende un piano di scale, ripercorre il corridoio e torna trionfalmente al suo posto. Pronto al prossimo aggiornamento.

Ora. Bambini, un momento di attenzione, prego.

Se tirassimo una ipotetica linea di frazione, e al denominatore mettessimo il tempo in minuti impiegato per compiere l’operazione, e al numeratore un numero indice che indica l’importanza, per i processi produttivi dell’azienda – ente pubblico, dell’output ottenuto (in questo caso il numero indice oscilla fra 0,000 e 0,001) ne ricaviamo un secondo numero indice che potrebbe essere scritto a caratteri cubitali sulla porta di ciascuno degli impiegati, in modo da farne oggetto di pubblico ludibrio e malevoli commenti da cesso. Eeh?

Ah, per concludere: il nome dell’ufficio a cui appartengo, richiedente la saletta, sulla ricevuta, è sbagliato.

2 risposte a “Ineccepibile”

  1. Potrei dire che non ci posso credere, ma invece ci credo eccome. Ma così, giusto per salvare quanche albero, non è che potrebbe armarsi di penna e scrivere a mano sul foglietto ogni nuova prenotazione? Troppo complicato.

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