E’ festa, ma …

So che non ci crederà nessuno, ma sono in ufficio e sto lavorando. Recupero oggi il giorno di permesso che mi prenderò lunedì perchè domani festeggio un anniversario e vorrei farlo con la calma, le luci soffuse, il Tattinger ghiacciato e la biancheria intima che l’occasione merita. Oltre al meritato sonno del giorno dopo. Ora che ci penso, questo anniversario segna una svolta: l’uomo con il quale lo festeggio è a tutt’oggi la più lunga e stabile relazione della mia vita, nonostante quest’ultimo anno (eh sì, è stato più o meno un anno fa che è scoppiata la prima bomba) sia stato strappato con le unghie e i denti un giorno dopo l’altro, e abbia contribuito a pesare su una situazione nervosa (la mia) non proprio paradisiaca.

Ma ti amo, comunque.

Quando sono entrata, con le chiavi di riserva, una allibita signora delle pulizie che già pensava allo stupratore di Ognissanti mi ha accolto con un “Ma come, lavorate anche oggi?” (pausa) “E vengono anche tutti gli altri?” Dopo averla rassicurata che sarò assolutamente sola, tranne paturnie del Kapo che passa in ufficio molte più ore che a casa sua, soprattutto nei giorni festivi, e dopo aver adeguatamente alzato i piedi per consentirle di passare lo straccio a terra, ho avviato la giornata di lavoro.
Ovvero: ho letto la posta, ho letto Italians di Severgnini, ho aperto i miei blog preferiti e letto le novità. A tal proposito, vorrei avvisare mio fratello che se non aggiorna il suo blog entro 48 ore lo cancello dai miei preferiti.

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