Lo sport è rischioso

Come tutte le mattine, anche stamattina sono in strada alle 7:25 del mattino, tuta, k-way, cuffiette attaccate alla radiolina. Cammino a passo spedito, non corro perchè se no sarebbe una tortura e invece mi piace che sia una cosa utile ma dilettevole. Il problema è che la mia città, e quindi il mio quartiere, del quale faccio il giro completo per un totale di circa 4 km., non sono minimamente attrezzate per il jogging, il footing, il cammining o qualsivoglia forma di sport povero. Infatti ogni mattina affronto sempre le stesse problematiche:

C come Cani – Ho già più volte dichiarato di non essere particolarmente amante degli animali, e mi piacerebbe poter dire che quelli che di tanto in tanto mi tendono agguati dietro i cassonetti dell’immondizia e gli alberi sono cani randagi, senza responsabilità della loro aggressività ad ignare joggers che vorrebbero solo farsi la loro passeggiatina in pace, ma non lo sono. Sono bestiacce di solito di grossa taglia, con tanto di collare, guardati da lontano da idioti di tutte le età che quando comincio a urlare dalla paura, sul punto di essere sbranata, e già mi vedo nei titoli dei quotidiani, mi gridano – sempre da lontano: “Tranquilla, vuole solo giocare!!” E CHI SE NE FREGA??!!  Ma perchè non lo fai giocare con quella zoccola di tua moglie?!?   Ci sono poi i vecchietti educati, con canilli da salotto sempre rigorosamente guinzagliati, che fanno comunque un sacco di casino ma almeno non mi fanno morire dalla paura. E poi ci sono poi un paio di bestiacce agli arresti domiciliari, che possono solo abbaiare – ma lo fanno, ah, se lo fanno – da dietro robusti cancelli.

O come Operatori Ecologici – Il camion dell’immondizia fa il mio stesso tragitto, alla mia stessa ora. Il “camion dell’immondizia” è un insieme composito, fatto di mezzo semovente a motore, lutulento, vorace divoratore di monnezza, e di esseri umani, uno alla guida e due in piedi sui predellini posteriori, di età compresa fra i 25 e i 35 anni, quindi in grado di apprezzare ancora le gioie della vita, fra le quali indubbiamente vi deve essere una ragazza in k-way rosso che cammina lungo il bordo della strada. Deve essere questo il motivo per il quale non c’è giorno che non mi facciano omaggio dei loro sguardi – quando va bene – dei commenti a bassa voce fra loro – quando va un pò meno bene – e di un commento proprio a me medesima indirizzato – nei giorni no. Sono ragazzi, facciamoli sfogare …

O come Operai edili – vedi alla voce Operatori Ecologici.

C come Carabineri – ad un certo punto del mio tragitto passo davanti ad una caserma dei Carabinieri, una palazzina discreta nella quale ci sono uffici amministrativi e gli alloggi degli ufficiali del locale Comando. Tutte le mattine, esattamente nel momento in cui passo davanti al cancello, sta uscendo un gruppetto di ufficiali in uniforme, compresi cappello e guanti, che va a prendere il caffè al bar all’angolo. Sono sorridenti, distesi, chiacchierano amabilmente a voce bassa, sono profumatissimi (il più delle volte ci passo e meno di un metro di distanza). Hanno un loro fascino, anche perchè la dignità della divisa gli impedisce di fare gli stessi commenti di Operatori Ecologici ed Operai. Magari li pensano e basta. Stamattina ho rischiato l’arresto. Le cuffiette mi rimandano ogni giorno il giornale radio, le condizioni del traffico, le previsioni del tempo, lo sport, l’oroscopo di Linda Wolf, la pubblicità, Fabio e Fiamma. Oggi quando Fiamma è arrivata a “R come Raskolnikhov” (chi l’ha sentito mi capirà) sono scoppiata a ridere. In faccia ai Carabinieri. Ho dovuto fargli vedere le cuffiette, invisibili se non da vicinissimo, per evitare  l’oltraggio a pubblico ufficiale …

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