Borgo Valsugana (TN), 29-30 Gennaio 2008

Il sospetto che non è detto che si mangi bene dappertutto in Italia, come sostengono i rutelli da bar, diventa certezza la sera che ci vengono serviti lasagne precotte fettine ai ferri e poco altro in un luogo che potrebbe essere il tripudio di polenta, funghi, cacciagione, vino DOC. Vabbè.
Per fortuna ci sono le persone. Persone con una sola idea però proprio quella, disposte a farsi insultare per strada per realizzarla. Un’idea che parte semplice, poi germina, mette radici, si espande e si moltiplica, dando vita ad una serie di addentellati e indotti he dal bosco scendono verso la città.
P1000521Bisogna solo fare attenzione a non investire della stessa aura di esaltante coraggio ed originalità anche gli indotti, perchè alla fine si rischia di far passare per meravigliosa una comune biblioteca di paese, colorata pulita ed ordinata quanto vi pare, ma comunque non è la Biblioteca di Alessandria, e noi poi alla fine non è che proprio “siamo venuti giù dalla montagna con la piena” come ha chiosato un mio amico.

Per fortuna, prima, c’è stato il bosco. Lì le nostre animelle di ex briganti e di pronipoti di Federico II si sono ritrovate, tutte insieme. Abbiamo messo i piedi negli stessi posti, ci siamo arrampicati con le stesse metodiche, siamo riusciti tutti a non scivolare nonostante i sentieri ghiacciati.
P1000504Il grande respiro della natura ci ha accomunato, ed è per questo che siamo entusiasti, perchè il bosco è una cosa che riconosciamo bene come nostra, è il nostro mondo, un mondo che ci è familiare, se le voci tacciono niente può impedirci di pensare di essere a casa, nei nostri boschi, a fare le stesse cose.
Già me lo vedo, un branco di cinghiali di cartapesta campeggiare davanti ad un rifugio sulla nostra montagna.
Sappi che ho fatto un enorme sforzo, Emanuele, a non postare foto proibite 😉