1. rimettersi urgentemente a dieta, a Settembre prossimo ho il matrimonio del secolo e ci voglio arrivare con gli addominali di una ballerina del Cacao Meravigliao. E già che ci sono mi farò qualche lampada e mi farò sbiancare i denti
2. cercare di non essere troppo triste per l’imminente partenza sororale, e cercare di fare finta di non accorgersi troppo della tristezza genitoriale
3. non farsi prendere da troppe ansie sullo stato di salute materno – è un orzaiolo, mà, oppure hai preso un colpo di freddo, non ho mai sentito che un tumore al cervello si sviluppi esternamente alla testa e a partire dall’arcata sopraccigliare
4. non farsi prendere da troppe ansie ma nemmeno da eccessiva pigrizia nei confronti dei debiti dei padri che ricadono sui figli, rischiando di lasciarli senza un tetto sulla testa, più o meno. Insomma telefonare all’avvocato almeno una – due volte al mese per capire nelle mani di chi siamo e quanto presto potrebbero sfrattarci
5. tenere gentilmente ma fermamente alla larga tutti gli uomini che intendano applicare principi di condivisione delle risorse fisiche (le loro) fra la mia persona e quella di altre donne, siano esse legittime fidanzate, amanti occasionali, harem faticosamente costruiti negli anni. Ad essi uomini va tutta la mia ammirazione per l’innata capacità di tenere sempre due piedi in una scarpa (o un piede in due scarpe?), ma nulla di più.
Parimenti cercherò di tenere gentilmente ma fermamente alla larga qualunque uomo che abbia anche il benchè minimo “problema” (personale, economico, familiare, di salute, ivi compresa dipendenza dal lavoro, impotenza ed eiaculatio praecox). Non cercherò di salvare nessuno, non darò a nessuno una spalla su cui piangere. Mi avete scassato la minchia.
L’alternativa – rimanere felicemente single – mi sembra comunque preferibile.