Aggiornamenti

1. Squilla il telefono, la mia collega risponde, si allunga per prendere un documento e l’apparecchio telefonico si suicida spettacolarmente (suicidio istigato, per la verità). Succede ogni giorno, ma oggi deve avere battuto la testa (l’apparecchio, non la collega) perchè entra in coma vigile e non funziona più. I tentativi di aggiustarlo trasformano le nostre scrivanie in banchi della Scuola Radio Elettra. Alla fine, con una tecnica di intervento tipicamente femminile (ne abbiamo smontato un altro funzionante e abbiamo visto in che ordine stavano i pezzetti colorati) il nostro apparecchio si riprende. Mi pare funzioni meglio di prima 🙂

2. il G.C. ha sbollito l’arrabbiatura, anche grazie ad un paio di buone notizie giunte nel frattempo, e si è reso conto della vergognosa crisi isterica da cui si è fatto prendere il giorno 7 Gennaio. Ora striscia circospetto nei corridoi in cerca di sguardi amichevoli, ha preso la prima della valanga di carte posate sulla sua scrivania, in ottemepranza ai suoi ordini, e ha potuto appena mormorare “Non so se questa possiamo spedirla, mi sembra un attacco diretto al Direttore Didattico del Master…” prima di finire sepolto da un provvidenziale cedimento strutturale della suddetta pila di carte. Lo faremo cuocere nel suo brodo ancora un pò, prima di perdonarlo.  “Mai sottovalutare la capacità delle donne di farti schiattare in corpo” diceva memorabilmente una mia amica ..

3. ho ricominciato a studiare, avevo due appelli (anzi tre) fra il 7 e l’8 Gennaio ma voleva dire studiare nelle vacanze di Natale e ci mancava solo questa. Ho incontrato una matricola attempata come la sottoscritta a lezione di Inglese – ci riconosciamo e facciamo gruppo, come i fuorisede calabresi a Roma – che mi ha chiesto se avevo dato l’esame X.
No, ho risposto.
E l’esame Y?
Nemmeno, ho continuato.
Ehi, ma insomma! Ti stai un pò lasciando andare!! 
Come diceva Luciana Littizetto, “Trenitalia informa i signori passeggeri che a Courmayer funziona una seggiovia che porta direttamente aff*****”

6 risposte a “Aggiornamenti”

  1. Eccone uno che sta lasciandosi il lavoro alle spalle, solo che questo si e’ trasformato in un’enorme creatura sputafuoco, e mi sta aspettando, con aria minacciosa, al varco dell’appello di febbraio. 🙂

  2. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA i fuorisede calabresi! che hai dettooooooooooooo! io odio i calabresi… se donne e studentesse fuorisede poi, mi viene l’orticaria e l’allergi…EEEEETCHUUUUUU!!!!

  3. No, dai demone…quando ero all’Università ricordo che i fuorisede calabresi (anzi LE fuorisede calabresi) suscitavano la mia massima ammirazione. Tutte uguali: capelli corvini un pò mossi, tendenza alla coda equilatera in segreteria, bianche pallide 365 giorni l’anno, indefesse fotocopiatrici di libri e dispense, grande grinta e voglia di arrivare, magari per dimenticare il paese, lo struscio e gli sguardi delle vecchiette dalle finestre, la vigilia di Natale. Grande grinta. Dominio totale della Casa dello Studente. Dominio totale della mensa di Economia. Ma io avevo una fortuna: avendo fatto una facoltà inutile (scienze politiche) non le incrociavo quasi mai sul mio cammino. Mi divertivo a vedere i colleghi di Giurisprudenza ed Economia combatterci e perderci tutti i santi giorni. P.

  4. Ragazzi, a me una di queste ha rubato 6 anni di vita e non solo. Dico sul serio. Ma posso confermare la simpatica descrizione dell’ottimo pendo, con la sola eccezione che la mia era molto scura di carnagione. E ora, prima che mi coli la bava dalla bocca, meglio tornare a lurkare i blog (ebbene si lo ammetto, ne sono ancora innamorato ok?). DDA

  5. Demone, diciamo che quando vengono a Roma a studiare diventano bianche per la lunga esposizione al neon delle luci delle sale studio. Ma naturalmente i geni sono mediterranei. Come mediterranea è la passione…
    😉 P

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