Dotti medici e sapienti

Sempre nell’ottica di trovare il lato comico della vita, perchè pare faccia bene, sono qui a raccontarvi del conflitto a distanza che si è aperto fra il mio medico curante e la specialista che mi ha visitato qualche giorno fa.

ATTO I – il medico curante mi visita superficialmente nel luogo nel quale lamento i fastidi e constata l’esistenza di una infiammazione. Mi consiglia una visita specialistica, e nel frattempo mi prescrive analisi del sangue e delle urine che manco gli astronauti ne fanno di così complete. Costo: euro 0,00

ATTO II – faccio la pipì nel vasetto e vado a farmi succhiare il sangue. Nonostante la prescrizione medica, mi salasso anche il portafogli. Mando un pensiero affettuoso e riconoscente alla politica di tagli alla Sanità del Ministro Sirchia e a tutto il Nuovo Radioso Governo, come lo chiama un mio amico. Costo: euro 73,80

ATTO III – la specialista mi diagnostica una infezioncina curabile con antibiotici e me ne prescrive due, uno per bocca (prescrivibile), l’altro locale (non prescrivibile). Approva il fatto che mi siano state prescritte tutte quelle analisi, ma sostanzialmente se ne strafotte. Costo: euro 80,00

ATTO IV – torno dal medico curante a farmi prescrivere il prescrivibile. Lui sente la diagnosi della specialista e fa il perplesso. Lo fa così bene, mettendomi tanti di quei dubbi che alla fine mi faccio convincere a non prendere l’antibiotico per bocca (che infatti non mi prescrive) e ad aspettare l’esito degli esami, soprattutto quello delle urine. Chiamerà lui il laboratorio e chiederà in anteprima nazionale come è messa la mia pipì. Mi concede di cominciare ad usare l’antibiotico locale, che vado a comprare in farmacia. Medito di comprare l’antibiotico per bocca anche senza la ricetta, ma la farmacista mi confida che “è molto costoso: perchè non se lo fa prescrivere?”  Costo: euro 21,90

ATTO V – mi chiama il medico curante. Pare che i miei liquidi interni abbiano dichiarato che schiatto di salute, non c’è il minimo appiglio nè per diagnosticare un’infezione nè tantomeno per imbottirmi di antibiotici. Ergo, la specialista è una ciuccia matricolata. Mi consiglia di consultarne un altro, di specialista. Mi biascica un paio di nomi ma fra duemila reticenze, perchè un’altra caratteristica del mio medico curante, oltre alla bravura e alla scrupolosità certosina, è la paura fottuta che chicchessia possa accusarlo di qualunque cosa, in questi tempi di corruzioni sanitarie e peculati sulle aspirine. Chiamo il primo dei due nomi, scelto a caso per simpatia. L’appuntamento è per martedì 11 novembre. Costo preventivato: intorno ai 100 euro, temo.

Costo totale finora sostenuto: euro 275,70 (senza i medicinali che mi prescriverà il luminare dell’11 novembre)

Risoluzione del problema specifico: rimandato a dopo la nuova diagnosi e relativa prescrizione

Risoluzione del problema connesso, sensazioni di svenimenti e cazzi vari: da affidare a cure psicoterapeutiche, anche autoindotte, dopo aver scartato qualunque possibile origine organica (prima di questo tour emato-urinario c’erano stati elettrocardiogrammi, ecografie e un’infinita serie di palpazioni, auscultazioni e misurazioni di pressione. Tutte negative).

“Permettete una parola
io non sono mai andato a scuola
e tra gente importante io che non valgo niente
forse non dovrei neanche parlare
ma dopo quanto avete detto
io non posso più stare zitto
e perciò prima che mi possiate fermare
io lo devo avvisare
di alzarsi e scappare
anche se si sente male
VAI SCAPPA!! SCAPPA!!”

(Edoardo Bennato, 1978)

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